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Fenomeno biciclette: prosegue la dirompente crescita
Lo sviluppo del settore delle biciclette procede a passo svelto. Un boom giustificato da due fattori, di pari importanza.
Lo scoppio dell’emergenza Covid ha fortemente danneggiato diversi settori. Eppure, uno non solo ha resistito, bensì ne è uscito più forte di prima: le biciclette. Nel 2020, primo anno del virus in Italia, se ne sono vendute più di 2 milioni. Cifre da record pressoché confermate nel 2021: 1 milione e 975 mila le unità consegnate, con quelle a pedalata assistita cresciute del 5 per cento.
Alberto Fiorillo, tra i massimi esperti di cicloturismo in Italia, ha parlato di due fattori chiave nel boom delle biciclette in Italia: il primo è, appunto, da attribuire alla diffusione del Coronavirus, con i conseguenti lockdown stabiliti dal Governo; il secondo, invece, è dato dal mix tra gli incentivi all’acquisto e il grado di maturità delle e-bike.
“Il lockdown e le regole di distanziamento hanno fatto sì che le persone sentissero l’esigenza di passare più tempo all’aria aperta – le sue parole riportate da Repubblica – Inoltre, nel periodo della pandemia, nelle città c’è stata un’attenzione maggiore allo sviluppo di infrastrutture ciclabili. Percorsi in molti casi temporanei, ma che stanno diventando permanenti. Ci sono poi le bici a pedalata assistita, che circolano da molti anni, ma quelle di ultima generazione offrono livelli di affidabilità ed efficienza che le rendono attrattive per muoversi in città”.
Cicloturismo in continua crescita
Attualmente Fiorillo ricopre la carica di coordinatore del progetto Grab. In virtù dell’iniziativa sarà costruito un anello ciclabile di circa 50 km intorno alla Capitale. La ciclovia turistica è uno dei 10 progetti finanziate dal ministero delle Infrastrutture lungo la penisola. “Il cicloturismo si sta dimostrando in continua crescita, con un aumento esponenziale della domanda non ancora validato dalle statistiche – ha concluso Fiorillo –. Mai come in questo periodo, tra risorse dei comuni, finanziamenti regionali e anche i soldi stanziati con il Pnrr, ci sono le risorse per fare un buon lavoro nei centri urbani, con un orizzonte temporale più lontano”.
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