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Bando endotermiche 2035: il via libera è a rischio
La ferma opposizione di Italia, Polonia, Bulgaria e (forse) Germania, potrebbe ostacolare l’approvazione definitiva al bando delle auto endotermiche entro 2035.
Quattro paesi dell’Unione Europea, Italia, Polonia, Bulgaria e possibilmente anche la Germania, si stanno opponendo ad un provvedimento che mira a ridurre le emissioni di CO2 nel settore del trasporto stradale. La maggioranza qualificata richiede il voto favorevole del 55% degli Stati membri dell’Unione Europea che rappresentino il 65% della popolazione, ma la posizione dei quattro paesi contrari ridurrebbe la percentuale della popolazione rappresentata al 58,15%, causando il respingimento del provvedimento.
L’Italia ha emesso una dichiarazione ufficiale in cui ribadisce l’impegno a decarbonizzare il settore del trasporto stradale, ma ritiene che ciò debba essere fatto nel rispetto dei principi di una transizione equa ed efficiente dal punto di vista dei costi verso le emissioni zero e della neutralità tecnologica. Inoltre, ritiene che stabilire un obiettivo di riduzione delle emissioni al 100% nel 2035 senza prevedere alcun incentivo per l’uso di carburanti rinnovabili non sia in linea con il principio di neutralità tecnologica.
Il Governo italiano raccomanda alla Commissione Europea di sostenere la transizione del settore auto attraverso iniziative legislative e finanziarie e di monitorare e riferire sui progressi verso una mobilità stradale a zero emissioni. La dichiarazione continua poi a sottolineare l’importanza di una strategia di transizione equilibrata, che tenga conto sia delle necessità ambientali che di quelle economiche e sociali.
Infatti, l’Italia ritiene che l’obiettivo di decarbonizzazione del trasporto stradale debba essere accompagnato da una serie di misure volte a garantire una transizione giusta e inclusiva per tutti, in particolare per le fasce più deboli della popolazione.
Tuttavia, il governo italiano esprime la sua disponibilità a collaborare con l’Unione Europea e con gli altri Stati membri per definire una strategia comune di decarbonizzazione del trasporto stradale, che tenga conto delle diverse esigenze e peculiarità dei singoli Paesi. Tuttavia, ritiene che tale strategia debba essere basata su un approccio realistico e graduale, che tenga conto delle difficoltà e dei costi connessi alla transizione verso un sistema di mobilità sostenibile.
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