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Autovelox illegali: arriva la novità, ecco cosa cambia

Novità importanti riguardanti l’omologazione degli autovelox: scopriamo insieme cosa potrebbe succedere a breve.
Nel lontano 2017 sono stati approvati degli autovelox che di lì a poco avrebbero dovuto compiere il loro esordio. A distanza di oltre 8 anni, i modelli in questione sono stati finalmente omologati.
Quelli che invece erano stati approvati in precedenza, dovranno essere disattivati fino a quando l’iter di omologazione non sarà stato completato. La lista di dispositivi è particolarmente lunga, e sarà riportata nel prossimo paragrafo.
Ecco i dispositivi omologati
Ecco la lista dei dispositivi omologati recentemente:

- Celeritas Mse 2021
- Tutor 3.0
- Vergilius Plus
- Celeritas Mvd 2022
- Vrs Evo 2
- T-Exspeed
- K53800_Speed
- Tcs-Traffic control System
- Autosc@n Speed
- Celeritas Mvd 2020
- Aguia Red & Speed
- Velocar Red&Speed Evo M
I dispositivi in questione partono dal 2017 fino ad arrivare al 2023 e oltre. Altrettanti autovelox sono invece stati rimandati, presumibilmente per mancanza di requisiti o per altre motivazioni tecniche ancora da definire.
Quando si decide di proporre un nuovo dispositivo per regolare il traffico o la velocità sulle strade, ci sono numerosi step da seguire. Serve innanzitutto l’approvazione Ministeriale, oltre a tutta una serie di garanzie da fornire in termini di conformità.
Ecco i dispositivi rimandati
Pochi sono invece i dispositivi rimandati. In particolare i Tutor di vecchia generazione, che a differenza della versione 3.0 non possono appunto essere omologati. Entro 6 mesi dall’approvazione del nuovo decreto, si dovrà presentare una nuova richiesta.
Superata questa data, ogni tipo di esame procedurale e di revisione dovrà essere rimandato alla data utile successiva. La sentenza sugli autovelox non omologati era stata particolarmente chiara, e ad oggi c’è ancora meno spazio per eventuali interpretazioni.
La tempistica riportata appena sopra scenderà fino a 30 giorni, nel caso in cui chi ha prodotto il dispositivo sia in possesso della documentazione richiesta. Questi 8 anni risultano dunque più che legittimi, vista l’evidente burocrazia alla base di tutto ciò.
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