Autostrade per l’Italia: i rimborsi diventano automatici

Da ieri, domenica 1° maggio, sono diventati automatici i rimborsi da parte di Autostrade per l’Italia con l’app in code per cantieri.

Autostrade per l’Italia rende più facile l’utilizzo del servizio Cashback. Superata la prima fase sperimentale nei mesi scorsi, ora è, infatti, possibile ricevere il parziale rimborso dei pedaggi. Per farlo è sufficiente registrarsi sull’app Free To X, compilando il modulo con i dati personali e la targa del veicolo. Che la banca dati della Motorizzazione civile verificherà e, in caso di riscontro positivo, corrisponderà il rimborso in maniera automatica.

Così facendo, il sistema, che richiedeva in precedenza il ricorso al telepedaggio, prende in considerazione pure gli utenti che pagano presso i caselli mediante contanti, bancomat e carta di credito. L’applicazione notifica il rimborso agli utenti iscritti, senza rendere necessario l’inoltro di una richiesta. Lo snellimento delle pratiche promette di semplificare notevolmente la vita ai fruitori del servizio.

Difatti, grazie al riconoscimento della targa non occorre più fotografare e caricare la ricevuta del viaggio sulla rete di Autostrade per l’Italia. A ogni modo, Aspi suggerisce di ritirarla al casello e di conservarla. Questo in forma preventiva, laddove si ravvisassero dei disagi. Sarà possibile esibirla in caso di anomalie nel processo di lettura della targa o se il viaggio ha comportato la percorrenza di tratte gestite da altri operatori, che ancora non hanno aderito al programma Cashback.

Chi ne ha diritto

Da ieri, domenica 1° maggio, a trarre godimento del rimborso saranno gli utenti che hanno subito ritardi a partire da 10 minuti, contro i precedenti 15, per tratte lunghe fino a 99 km. Occhio, però: la procedura è valida esclusivamente nell’ipotesi di code dettate da cantieri, e non da ulteriori eventi come, ad esempio, incidenti, e sulla rete di Autostrade per l’Italia di oltre 3 mila km, ovvero circa il 50 per cento di quella a pedaggio in Italia.

Leggi anche

Volkswagen: nel mirino due JV con società cinesi