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Autostrade per l’Italia: 12 miliardi per i nuovi lavori
Il numero uno di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, ha fatto il punto della situazione sui progetti della compagnia.
Dei 4 miliardi stanziati lo scorso anno da Autostrade per l’Italia, rimangono disponibili ancora oltre 3,1 miliardi di euro, con 860 milioni già spesi durante il 2022. In vista dell’apertura dei nuovi cantieri, l’amministratore delegato di Aspi, Roberto Tomasi, ha fissato i traguardi: “Servono regole di selezione delle imprese che consentano di scegliere i migliori e di rispettare i tempi previsti di realizzazione, un patto con l’Ance e un intervento nel nuovo codice degli appalti”.
Ai microfoni de Il Sole 24 Ore, il manager ha, quindi, aggiunto: “La pianificazione delle infrastrutture ha bisogno di previsioni di medio e lungo termine. Serve un ripensamento non solo nazionale, ma di politica europea: i campioni nazionali servono per dare sostenibilità ai piani in termini di concretezza e realizzazione. L’analisi dei problemi è utile, ma poi bisogna intervenire. L’infrastruttura diventa l’abilitatore per la crescita dell’economia. Quindi, sì, l’infrastruttura è prevalentemente servizio e anche quando apro un cantiere, che provoca disagi, devo spiegare i benefici che verranno. Noi abbiamo la misura del cashback”.
“Rivoluzione” cashback
In merito al cashback, Tomasi lo considera un concetto “rivoluzionario”. Ciò poiché da una parte rimodula il pedaggio in relazione al servizio e dall’altra introduce il cruciale fattore della digitalizzazione, il quale assicura sicurezza e sostenibilità, senza poi dimenticare che lega il servizio all’esigenza dell’utente.
Il ceo di Autostrade per l’Italia si è poi espresso sul piano di investimenti della compagnia rappresentata, che di recente ha subito una forte accelerata: “Siamo diventati un benchmark e le manutenzioni sono aumentate. Abbiamo fatto una crescita enorme in termini di ammodernamento. Non abbiamo deciso di ammodernare questo o quel ponte, questa o quella galleria, ma tutti i ponti, tutte le gallerie, tutte le barriere, tutte le barriere di sicurezza, tutta la pavimentazione. Non abbiamo inseguito il singolo problema ma abbiamo considerato il nostro patrimonio come un tutt’uno”.
Riguardo al futuro, Tomasi ha sottolinea come vada ancora sfruttato il potenziamento da 12 miliardi di euro del progetto di cui sopra: “Abbiamo sviluppato i progetti e chiuso gli iter autorizzativi, comprese le Via e le Cds. L’80% ha già il progetto esecutivo, il resto lo chiuderemo fra la fine di quest’anno e i primi mesi dell’anno prossimo. Tempistiche di realizzazione? Al più tardi in dieci anni per la gronda di Genova, tutti gli altri hanno una tempistica di 2-3 anni, la concentrazione della realizzazione di questi investimenti è nei prossimi 3-4 anni”.
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