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Autostrade italiane, Giovannini: “Non abbasseremo limiti per ridurre consumi”
Il ministro delle Infrastrutture della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha parlato anche delle autostrade italiane.
Nel processo verso forme di sostenibilità più ecocompatibili, esercita una funzione chiave anche Enrico Giovannini, il ministro delle Infrastrutture della Mobilità Sostenibili del governo Draghi. In un’intervista concessa a Quattroruote, il titolare del dicastero ha toccato vari temi scottanti, comprese le autostrade italiane.
Recentemente, è circolata l’ipotesi di abbassare i limiti di velocità in autostrada per ridurre i consumi, a fronte del caro carburanti. “È il tema proposto recentemente dall’Agenzia internazionale per l’energia – ha ammesso Giovannini -. Tuttavia, di fronte all’aumento dei prezzi dei carburanti e, più in generale, proprio dell’energia, i cittadini hanno già messo in atto comportamenti coerenti di riduzione dei consumi. Lo abbiamo visto nel trasporto pubblico locale, le cui associazioni di settore mi hanno segnalato un rimbalzo fortissimo, molto superiore a quello che esse stesse si aspettavano, e nel car sharing, il cui uso negli ultimi mesi è aumentato del 30%. Il sistema sta reagendo coerentemente con la teoria economica e non siamo in una situazione del genere, anche perché i comportamenti dei consumatori e di molte imprese stanno già cambiando e lo stanno facendo rapidamente”.
Gli automobilisti italiani proprietari di veicoli diesel non avranno di che sorridere. “L’accisa ridotta sul gasolio – ha spiegato il ministro – è considerata uno dei sussidi ambientalmente dannosi. L’impegno che abbiamo preso a livello europeo con il Next Generation EU e con il Green Deal prevede di azzerare nel tempo i sussidi dannosi per l’ambiente. La direzione è assolutamente tracciata. Come questo verrà declinato in pratica sull’automotive, fa parte dell’attuazione della delega fiscale”.
Incentivi dimezzati
Infine, in merito agli incentivi, i contributi su plug-in ed elettriche si sono dimezzati e le imprese escluse. Una decisione così giustificata da Giovannini: “I dati Istat mostrano che, nel 2020, è aumentata la ricchezza delle famiglie, anche a causa dell’impossibilità di spendere per consumi, e delle imprese. Nel 2021, il reddito medio delle famiglie è cresciuto del 3,1% in termini reali.
Dunque, in molte famiglie e imprese, ovviamente non in quelle colpite duramente dalla pandemia, c’è maggiore possibilità di comprare un’auto nuova, magari più ecologica. Le indagini demoscopiche mostrano inoltre che c’è maggiore propensione all’acquisto di un’auto elettrica, mentre molte imprese hanno già deciso di passare a flotte elettriche o ibride. Dunque, la situazione è molto diversa rispetto all’anno scorso o a due anni fa”.
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