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Automobilisti italiani: sì al limite in autostrada di 150 km/h
Gli automobilisti italiani si dicono in maggioranza favorevoli all’aumento del limite di velocità in autostrada a 150 km/h.
Qual è l’opinione degli automobilisti italiani riguardo alle principali sfide sul fronte della sicurezza? In un nuovo studio, Autoscout24, il principale marketplace specializzato nel panorama pan-europeo, ha provato a interpellarli direttamente. Andiamo a scoprire la fotografia scattata sull’attuale categoria di conducenti della nostra penisola.
Un atteggiamento prudente, con alcune eccezioni
In linea di massima, la classe degli automobilisti italiani si è rivelata piuttosto prudente. Ad esempio, boccia la proposta di ridurre il limite di età per il conseguimento della patente B a 17 anni.
Arriva, poi, un secco “no” all’uso dello smartphone senza auricolare o vivavoce mentre si è al volante; l’81 per cento lo definisce una “cattiva abitudine” rea di mettere a repentaglio sia l’incolumità propria sia quella degli altri utenti. Il 61 per cento condanna, invece, con fermezza la guida sotto effetto di sostanze alcoliche.
Sul fronte opposto, la maggioranza è favorevole all’incremento del limite di velocità in autostrada da 130 a 150 km/h, purché accompagnato dal sistema Tutor. Comunque, uno su quattro ha parecchi dubbi in proposito, poiché teme che i vincoli meno stringenti portino a un incremento degli incidenti stradali. Qualora le condizioni della strada (34 per cento) o del traffico (63 per cento) ne diano modo, più di un terzo ha la tendenza a infrangere le disposizioni del legislatore.
L’80 per cento degli intervistati esprime opinione contraria sull’introduzione del limite dei 30 km/h nei centri urbani, poiché non lo ritiene fattibile. Della sfiducia da attribuire, almeno in parte, allo stato di manutenzione delle strade, giudicate insufficienti dal 78 per cento degli automobilisti italiani. Ma pure dal fatto che i limiti non vengono (quasi) mai violati da quasi la metà (45 per cento) del campione. Invece, il 64 per cento diffida dal bando delle endotermiche, in quanto anche le nuove tecnologie avrebbero un impatto elevato sull’ambiente.
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