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Auto Euro 7: ecco quando entrano in vigore e nuove normative

Con l’entrata in vigore fissata per novembre 2026, porterà importanti novità su emissioni da freni e pneumatici e durata delle batterie EV.
L’Europa si prepara a una trasformazione radicale nel settore automobilistico con l’introduzione dello standard Euro 7, destinato a entrare in vigore il 29 novembre 2026 per i nuovi modelli di auto e furgoni. Nonostante i limiti allo scarico rimangano sostanzialmente simili al precedente Euro 6e, la nuova normativa rappresenta una svolta epocale: per la prima volta, infatti, vengono regolamentate anche emissioni non legate allo scarico, come quelle derivanti da freni e pneumatici, e viene introdotto un sistema di monitoraggio remoto delle emissioni reali. L’obiettivo dichiarato è duplice: migliorare la qualità dell’aria e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.
Euro 7: le nuove regole per un trasporto più sostenibile
Le novità introdotte da Euro 7 sono numerose e riguardano tutti i tipi di motorizzazione, comprese le auto elettriche. Tra i cambiamenti principali, spiccano:
- Limiti alle emissioni da freni e pneumatici: per la prima volta a livello globale, saranno regolamentate le emissioni di particolato generate dall’attrito dei freni e dall’usura degli pneumatici, riconosciute come fonti di microplastiche e inquinamento dell’aria.
- Estensione della conformità: auto e furgoni dovranno rispettare i limiti di emissione per almeno 10 anni o 200.000 km, raddoppiando la durata rispetto a Euro 6.
- Test più realistici: i controlli sulle emissioni avverranno in condizioni di guida più vicine alla realtà, comprese le alte temperature e i tragitti brevi.
- Verifica delle batterie EV: sarà obbligatorio testare la degradazione delle batterie nei veicoli elettrici e ibridi plug-in, garantendo una capacità residua minima dell’80% dopo 5 anni o 60.000 miglia, e del 72% dopo 8 anni o 100.000 miglia.
OBM e controllo continuo: il cuore digitale della normativa
Una delle innovazioni più rivoluzionarie di Euro 7 è l’introduzione dell’OBM (On-Board Monitoring). Si tratta di un sistema integrato nei veicoli che registra e trasmette i dati sulle emissioni in tempo reale, comprese quelle di NOx, PM e NH₃ per i mezzi pesanti. L’OBM rileva eventuali superamenti delle soglie (oltre 2,5 volte i limiti) e può attivare avvisi al conducente oltre a incentivare la riparazione immediata del veicolo. I dati potranno essere consultati dalle autorità per valutare la conformità dei veicoli in circolazione, aumentando così la trasparenza e riducendo le discrepanze tra test di laboratorio e uso reale.

Euro 6 ed Euro 7 a confronto: evoluzione più che rivoluzione
I limiti allo scarico per i motori benzina e diesel restano quasi invariati rispetto a Euro 6e, ma Euro 7 segna comunque una netta evoluzione normativa. Le differenze principali risiedono nell’approccio olistico alla riduzione dell’inquinamento, includendo elementi prima trascurati, come la durata dei componenti, le emissioni di particolato secondarie e la coerenza tra test e realtà. In particolare:
- Vengono ridefiniti i limiti dimensionali delle particelle di particolato.
- Si introduce una forte limitazione alla manomissione dei dispositivi anti-inquinamento.
- Si amplia il controllo sulle emissioni reali, con un sistema che renderà più affidabili i dati omologativi.
In sintesi, Euro 7 non è solo una normativa tecnica, ma una sfida verso una mobilità più pulita, trasparente e sostenibile, che coinvolge l’intera filiera dell’automotive europeo.
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