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Alfa Romeo Giulia: grande festa per i suoi 60 anni
In occasione del 60esimo compleanno dell’Alfa Romeo Giulia, presso il Museo Storico di Arese, la Casa del Biscione ha organizzato una festa.
Una festa coi fiocchi! In occasione del 60esimo anniversario dell’Alfa Romeo Giulia, la Casa automobilistica del Biscione ha organizzato una splendida ‘rimpatriata’ presso il Museo Storico di Arese. Sul prato del pistino un insieme di Alfa Romeo Giulia si è disposto fino a comporre la scritta Giulia 60 a caratteri cubitali.
Tra gli ospiti d’eccezione anche Luciano Colle, un alfista in tutto e per tutto: entrato in azienda nel 1955 è diventato responsabile dell’intera progettazione dei motori: “Sulla Giulia migliorammo la meccanica della Giulietta, che era di tipo sportivo, con due alberi a camme in testa. In particolare, i migliori risultati li ottenemmo con il passaggio all’alimentazione singola, assicurata da due carburatori doppio corpo – ha dichiarato, come riporta Al Volante – . Un grande lavoro fu fatto nella messa a punto delle parti rotanti del motore, dagli alberi a camme alle bielle. Poi c’erano delle raffinatezze uniche, come la coppa fatta non in lamiera, com’era consuetudine allora, ma in alluminio fuso, per tenere a bada la temperatura dell’olio. Ecco perché, a distanza di sessant’anni, la Giulia si distingue ancora tra le auto stradali e in ambito sportivo”.
I segreti del successo
Comunque, l’Alfa Romeo Giulia non si limitava a distinguersi per il piacere di guida e l’esuberanza dei motori bialbero. Tra i punti di forza conclamati anche l’elevata sicurezza, un aspetto fin lì marginale, nella progettazione di una vettura. La scocca, progettata per deformarsi gradualmente, sapeva attutire gli urti riducendo in misura significativa l’impatto sugli occupanti, i quali, in seguito al contraccolpo, contavano pure su un cruscotto con materiali morbidi (una prima assoluta). La scatola guida era, invece, di tipo arretrato, così, in caso di sinistro, il piantone dello sterzo evitava di staccarsi e dunque di provocare pericolose ferite.
Ennesimo punto a favore dell’Alfa Romeo Giulia è l’efficienza aerodinamica, formidabile se rapportata all’epoca di riferimento. Con un coefficiente di penetrazione di appena 0,34, la nuova berlina del Costruttore italiano fendeva il vento senza difficoltà. Merito di un lavoro certosino da parte degli addetti del Centro stile e del reparto carrozzeria, che per la prima volta ebbero il privilegio di sfruttare le preziose indicazioni fornite dai test compiuti nella galleria del vento del Politecnico di Torino.
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