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ACI, addio imminente: nessuno si aspettava una fine così
Per quanto riguarda l’ACI, una brutta notizia investe la nota organizzazione italiana: di cosa si tratta nello specifico.
ACI, anche detta Automobile Club d’Italia, è un ente pubblico non economico che svolge un ruolo istituzionale e di servizio pubblico nel settore dell’automobilismo. Stiamo parlando di una federazione che riunisce i vari Automobile Club provinciali e rappresenta l’automobilismo italiano a livello nazionale e internazionale.
Il suo ruolo è molto importante, perché ha il compito di promuovere lo sviluppo e la diffusione della cultura automobilistica, oltre a svolgere attività di formazione e sensibilizzazione sulla sicurezza stradale. rappresenta e difende gli interessi degli automobilisti italiani presso le istituzioni e le organizzazioni internazionali. Offre molti servizi, fra cui il bollo auto, lo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA) per il disbrigo di pratiche automobilistiche, assistenza stradale e servizi di consulenza.
Inoltre, è una federazione sportiva riconosciuta dal CONI e svolge un ruolo chiave nell’organizzazione e nella promozione di eventi sportivi legati all’automobilismo. Si tratta di un ente fondamentale per il modno dell’automobilismo italiano, svolgendo un ruolo di tutela, promozione e servizio per tutti gli automobilsiti.
Cosa è successo all’ACI: tutti i dettagli
Angelo Sticchi Damiani pare essere arrivato al capolinea in qualità di guida dell’ACI. Dopo 14 anni e quattro mandati, si è ufficialmente conclusa la parabola dell’ex numero uno dell’organizzazione. L’ordinanza 4309/2025 del 19 giugno 2025, ha dunque sancito una sorta di piccola ma grande rivoluzione per l’ente italiano.
Per quanto riguarda il successore, almeno fino alle elezioni federali previste per luglio è stato nominato commissario straordinario il generale Tullio del Sette, già comandante generale dell’Arma dei Carabinieri. I possibili successori possono essere Giuseppina Fusco e Geronimo La Russa. Questa notizia ha inevitabilmente dato il via a un improtante dibattito non solo sull’interpretazione delle norme relative ai mandati consecutivi, con il Consiglio di Stato che ha sottolineato la complessità giuridica delle questioni.
In ogni caso, l’ordinanza ha compensato le spese legali della fase cautelare, riconoscendo l’improtantanza del caso legato a Sticchi Damiani. Ma qual è il futuro dell’ACI? Sicuramente alcune questioni andranno risolte presto, basti pensare ai Gran Premi di Formula Uno di Imola e Monza e al Rally di Sardegna. L’instabilità istituzionale può mettere in serio dubbio anche Monza, considerando la rivoluzione targata ACI. Anche se, lo ricordiamo, ha un contratto fino al 2031 con la classe regina del motorsport. Questo significa che a livello contrattuale non ci sono rischi di alcun tipo.
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