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Tabelle ACI: ecco come calcolare il rimborso chilometrico
Quando un lavoratore compie una trasferta di lavoro utilizzando un mezzo proprio, ha la possibilità di ottenere un rimborso chilometrico che necessità di un preciso calcolo attraverso le Tabelle ACI.
Nel momento in cui il datore di lavoro richiede una trasferta a un dipendete che dovrà utilizzare la sua auto, quest’ultimo avrà diritto ad un rimborso spese. Questa tipologia di conteggio viene effettuata basandosi su speciali tabelle chiamate rimborso chilometrico ACI che vengono costantemente aggiornate (precisamente ogni 6 mesi). Vediamo, quindi, come funzionano queste tabelle.
Dove trovare le tabelle ACI
Le tabelle con le tariffe ACI, come abbiamo già anticipato, sono il riferimento principale per effettuare il calcolo dei costi chilometrici e valutare a quanto corrisponde il relativo rimborso. Naturalmente, a ogni modello e tipologia di veicolo viene associato un determinato valore che dipende da fattori come marca, tipo di alimentazione e categoria.
Ogni anno, l’ACI approva le tariffe entro la fine del mese di novembre e le comunica al Ministero delle Finanza entro la fine dell’anno, per poi pubblicarle sul proprio sito ufficiale.
Dall’anno 2020, l’ACI ha modificato le tempistiche e ha iniziato a pubblicare le suddette tabelle ogni 6 mesi. A chi necessita di questi dati, quindi, conviene sempre verificare i nuovi aggiornamenti.
Come calcolare il costo chilometrico ACI
Iniziamo con il precisare che un lavoratore riceve un rimborso chilometrico ACI che viene calcolato in base a costi che sono equilibrati al tipo di utilizzo.
Vengono, dunque, inclusi diversi fattori legati all’utilizzo del mezzo come il costo del carburante, degli interventi di riparazione e manutenzione, delle gomme e così via. In più, vengono anche calcolati i cosiddetti costi non proporzionali, con i quali vengono identificate quelle spese che non dipendono dal reale uso del veicolo come, ad esempio, i costi per l’assicurazione e il bollo. Naturalmente, ogni spesa deve essere documentata tramite relative ricevute fiscali.
Le ultime tabelle ACI presentano una suddivisione principale, tra le auto attualmente in produzione e quelle fuori produzione. Inoltre, queste due categorie sono poi nuovamente suddivise in base al tipo di alimentazione. I dati sono anche riferiti ai motocicli.
Secondo una circolare ministeriale specifica, se il proprio veicolo usato in maniera promiscua non è inserito all’interno delle tabelle occorrerà tenere in considerazione la tipologia di modello più simile.
Informazioni relative alla tassazione e alla deducibilità
Quando vengono forniti ai lavoratori dei veicoli a utilizzo promiscuo si vengono a verificare due conseguenze principali: da una parte la deducibilità che ammonta al 70% dei costi che riguarda il datore di lavoro; dall’altra parte la tassazione dei fringe benefit.
Ma cos’è il fringe benefit? Si tratta, in sostanza, della retribuzione che l’azienda dà al dipendente quando usa un veicolo a scopo promiscuo. Dal 2021, l’imponibile relativo a questo elemento viene valutato secondo percentuali differenti che si basano sui dati delle emissioni dei mezzi.
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