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Auto elettriche: l’Italia frena, mentre gli altri Paesi europei corrono
In Italia le auto elettriche rimangono una nota dolente, al pari dei plug-in, mentre gli altri Paesi europei viaggiano spediti.
Dopo tanto tempo, i numeri di mercato sono stati positivi ad agosto in Italia. Eppure, la diffusione delle auto elettriche fatica a prendere il volo, e lo stesso vale per le plug-in. Come racconta Motus-E, il Belpaese rimane un’eccezione alla regola: “L’Italia rimane sola tra i Paesi europei con cui ci confrontiamo (Belgio, Francia, Germania, Olanda, Spagna e UK) ad avere una quota di mercato dei veicoli BEV in calo nei primi 7 mesi (-19,7%), negli altri la quota sale di un valore che oscilla dal +13% della Germania (che conta ormai circa 200.000 BEV immatricolate da inizio anno) al +81% del Belgio, nonostante in tutti i Paesi il total market sia in calo”.
Secondo l’associazione la responsabilità non è da attribuire alle criticità infrastrutturali, spesso indicato come il tallone d’Achille: “L’Italia ha più punti di ricarica per veicolo circolante elettrico del Regno Unito, della Francia, della Germania e della Norvegia, ha un livello di potenza media degli stessi più alto della media Europea e di Germania, Francia, Svezia e Spagna – si legge -. Anche in termini di punti di ricarica pubblici per 100.000 abitanti, quindi senza considerare la penetrazione di mercato dei veicoli elettrici, l’Italia è avanti rispetto alla Francia che conta nel 2022 una quota di mercato di auto BEV oltre il 12% (rispettivamente 49 e 44 punti di ricarica ogni 100.000 abitanti)”.
MentalitĂ da cambiare
Dunque, occorre un cambiamento di prospettiva. PerchĂ© ancora oggi mancherebbero i presupposti culturali a favorire la diffusione degli EV, tenendo banco i dibattiti “sulla inevitabilitĂ della mobilitĂ elettrica e sul suo contributo alla lotta al cambiamento climatico, in un momento in cui invece dare una direzione è fondamentale“. Al contrario, gli altri Governi hanno giĂ ben definito il sentiero da percorrere e hanno giĂ attuato politiche di supporto a riguardo. “Non fare “nessuna scelta”, dietro la bandiera della neutralitĂ tecnologica, ha un impatto negativo enorme”, ha concluso Motus-E.
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