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Transizione ecologica: il consiglio Europeo non esclude l’impiego di biocarburanti e tecnologie “intermedie”
Durante il summit tra i ministri della transizione ecologica dei 27 Paesi UE, il Consiglio ha aperto ale tecnologie intermedie.
Lo stop ai motori ICE nel 2035 è da considerarsi cosa fatta. Ciononostante, rimangono aperti degli spiragli per un ripensamento dopo i lunghi negoziati tra i ministri della transizione ecologica dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea. In vista del via ai negoziati con l’Europarlamento e la Commissione sul pacchetto Fit for 55, gli esponenti dei vari governi hanno approvato l’addio ai propulsori tradizionali, senza scartare, però, a priori l’impiego dei biocarburanti e delle tecnologie “intermedie” quali l’ibrido plug-in e le sue evoluzioni future.
È stata, però, bocciata la proposta avanzata dall’Italia e altri Stati di slittare al 2040 il target dell’azzeramento delle emissioni di anidride carbonica. Tuttavia, a differenza di quanti stabilito dagli altri due organismi comunitari, il Consiglio ha valutato un approccio improntato alla neutralità tecnologico.
Dunque, a uno scenario dove all’elettrico si affiancherà l’idrogeno e non solo: su richiesta di parecchi Paesi, tra cui l’Italia e la Germania, i ministri hanno, infatti, deciso di non negare a priori l’impiego futuro di soluzioni alternative come quelle dei combustibili sintetici e addirittura le soluzioni ibride plug-in, purché sappiano raggiungere gli obiettivi prefissati.
Si lavora per la neutralità ecologica
Nel 2026, quindi, la Commissione “valuterà i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% e la necessità di riesaminare tali obiettivi tenendo conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l’importanza di una transizione praticabile e socialmente equa verso le emissioni zero”.
Il rappresentante francese, Agnes Pannier-Runacher, nella sua posizione di presidente del vertice, ha dichiarato: “Questa è una grande sfida per la nostra industria automobilistica, è una necessità di fronte alla concorrenza di Cina e Stati Uniti che hanno scommesso molto sui veicoli elettrici”. Inoltre, il Consiglio ha convenuto di porre fine al meccanismo di incentivi normativi per i veicoli green a partire dal 2030.
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