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Settore auto, Giorgetti: “Incentivata la domanda, pensiamo all’offerta”
Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, rivendica l’impegno del Governo per sostenere la domanda nel settore auto.
Nel corso di un incontro per il Festival dell’Economia a Trento, il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha affrontato il tema della mobilità e le condizioni del settore auto. Secondo il massimo esponente del Mise, il Governo italiano si è “mosso per dare sostegno al settore auto con un piano pluriennale, e questo è un successo, ma mentre finora è stata sostenuta la domanda, bisognerà ora agire sull’offerta“.
L’impegno profuso dalle istituzioni ha sortito dei benefici e di questo Giorgetti ne è compiaciuto. A suo avviso, l’esecutivo della penisola ha avuto il merito di intervenire in prima persona per sostenere un’industria di importanza cruciale nel Belpaese.
In base alle esigenze dei tanti portatori d’interesse, le autorità competenti provano a dare una mano. A proposito delle iniziative messe in pratica, Giancarlo Giorgetti ha affermato: “Abbiamo ottenuto un grande successo e tutto il Governo ha capito quanto fosse importante l’industria dell’auto, anche nella componentistica”.
Per un sistema virtuoso e sostenibile
Quindi, l’onorevole ha parlato in maniera più approfondita della volontà delle parti coinvolte. L’orizzonte temporale analizzato non è di breve, bensì si punta a creare un sistema virtuoso e sostenibile: “Abbiamo fatto un piano pluriennale, fino a 2030 mettendo risorse importanti – ha aggiunto Giorgetti -. Abbiamo incentivato la domanda e ora lavoreremo sull’offerta, che a me interessa di più, favorendo i produttori, a tutti i livelli, non solo i grandi, ma anche quelli che fanno componentistica, in modo che investano, riconvertano la produzione in modo compatibile con l’evoluzione dell’industria”.
Infine, la guida del Mise si è permesso di fornire alcune considerazioni a proposito della transizione ecologica: “Il destino non può essere solo l’auto elettrica in base al principio di neutralità tecnologica sarà la tecnologia a decidere quale sarà il futuro. È una battaglia che facciamo anche a Bruxelles, penso che la tecnologia possa fare progressi e dobbiamo fare passare il concetto che dobbiamo fornire un set di alternative“.
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