News
Produzione auto Italia: settore in affanno per gli approvvigionamenti
Il primo trimestre del 2022 passa agli archivi con tanti segni negativi per quanto riguarda la produzione auto in Italia.
Il comparto delle quattro ruote continua a versare lacrime e sangue in Italia. Il primo trimestre si chiude con una sfilza di dati negativi, influenzati soprattutto dalla crisi dei componenti che finisce per arrecare danno in maniera decisiva alla produzione auto. Il settore registra una flessione dell’8,2 per cento, rispetto all’analogo periodo del 2021. Un vero e proprio crollo è avvenuto nel mese di marzo, con un meno 28,4 per cento, mentre in riferimento al trimestre il calo è del 10,3 per cento.
A ogni modo, il report pubblicato dall’Ufficio Studi dell’Anfia, evidenzia quanto l’indotto abbia pagato a caro prezzo il peso di tale trend negativo, con una timida crescita. Il direttore dell’associazione, Gianmarco Giorda, ha commentato: “L’indice della produzione automotive italiana, dopo i segnali di ripresa mostrati nei primi due mesi del 2022, torna a registrare una flessione a marzo”. Quindi, ha sottolineato come le criticità lungo la supply chain, soprattutto con i microchip e i ritmi rallentati della logistica, costituiscano le principali cause del rendimento deludente.
L’attesa degli incentivi blocca il mercato
Intanto, resta di attualità il tema incentivi, che continuano a bloccare il mercato. Difatti, l’attesa degli aiuti garantiti dal Governo italiano ha spinto i consumatori ad arrestare la domanda, a discapito dell’intero business.
Desta allarme l’indice di produzione auto nella nostra penisola, che riporta il segno meno per il nono mese di fila. Il dato inerente ad autovetture e veicoli commerciali ha riportato un -19,2 per cento a marzo, con un complessivo del -9,6 per cento nel 2022. I valori rispecchiano l’andamento a livello continentale, con i ‘major markets’ duramente colpiti dalle problematiche risapute. Ad esempio, da inizio anno la Francia e la Spagna si attestano sul meno 12,3 per cento, mentre la Germania è a meno 13 per cento.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM