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Carburanti: benzina supera due euro al litro con la guerra russa
Il costo della benzina supera i 2 euro al litro. Dopo la guerra proclamata dalla Russia all’Ucraina, il prezzo del petrolio resta alto.
Tra i due anni di emergenza Covid e i rincari dei carburanti ne avremmo già avuto abbastanza. Ma con la decisione del presidente russo Vladimir Putin di invadere l’Ucraina, arrivano ulteriori problemi con la benzina italiana, andata in molti casi oltre i 2 euro.
È quanto emerge dalle ultime rilevazioni del Mite, inerenti alla settimana dal 14 al 20 febbraio 2022. I dati portati alla pubblica attenzione indicano una media di 1,85 euro al litro per la benzina e 1,72 al litro per il gasolio, quasi alla pari. Quotidiano Energia riporta, invece, valori di 1,861 euro al litro nel caso della benzina e 1,734 al litro riguardo ai diesel negli ultimi giorni. La mazzata perviene sul servito, dove la benzina supera la soglia dei 2 euro (2,088 euro al litro), mentre il gasolio tocca quota 1,87 euro al litro.
A seguito dello scontro avviato tra Russia e Ucraina, il Brent (il valore del barile) ha raggiunto la cifra record di 105 dollari. Adesso è sceso a 100 dollari, anche se per fine 2022 si stima che resti attorno ai 102 dollari. Qualora le previsioni venissero rispettate, i prezzi alla pompa sarebbero di 1,95 euro al litro per la benzina e 1,85 euro al litro per il diesel.
Le buone notizie
A dispetto delle criticità sopra evidenziate, ci sono comunque due buone notizie: è positivo che il petrolio non figuri nelle sanzioni elevate a Mosca; inoltre, solo il 10 per cento del nostro greggio viene importato dallo Stato di Putin. Ergo, non c’è il rischio che i nostri distributori rimangano a secco – a differenza del gas, importato dalla Russia per il 40 per cento del nostro fabbisogno.
A ogni modo, le famiglie italiane devono ulteriormente stringere la cinghia: Assoutenti, Codacons e Unc stimano un rincaro annuo di 400 euro a nucleo per i carburanti.
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