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Caro carburanti, appello gestori: “Subito prezzi amministrati”
L’associazione Fegica Cisl lancia un appello per imporre un regime amministrato in termini di prezzi per quanto riguardo il caro carburanti.
I provvedimenti adottati dall’esecutivo, guidato dall’ex presidente della BCE Mario Draghi, per porre un freno alle speculazioni dei fornitori dell’elettricità, ha riscosso ampi giudizi favorevoli da parte dei titolari delle stazioni di rifornimento. Ora, però, come sottolinea l’associazione Fegica Cisl sul sito specializzato GestoriCarburanti.it, è giunto il momento di compiere un ulteriore sforzo sul caro carburanti. Ne va del benessere economico nazionale. Secondo quanto sostengono gli operatori di settore, sono necessari degli interventi governativi per scongiurare la possibilità che la crisi abbia delle ripercussioni pesanti.
Se il caro bollette crea degli enormi problemi alle famiglie, il caro carburanti è in grado di provocare un ulteriore effetto domino sulle tariffe della distribuzione di qualsiasi genere e, pertanto, sull’inflazione. Uno scenario poi non così remoto e i recenti dati stanno lì a testimoniarlo. Il più 13 per cento in un semestre ne è la prova schiacciante. Sempre ad avviso di GestoriCarburanti mettere sotto controllo i prezzi dei carburanti non è solo necessario, ma è possibile già nell’immediato.
Il medesimo provvedimento delle autorità governative con cui diede avvio alla liberalizzazione delle tariffe dei carburanti prevede l’eventualità di un ritorno, pure in modo provvisorio, al controllo “nel caso in cui si ravvisino comportamenti e manovre di natura speculativa”.
Gli estremi di una situazione d’emergenza
La sensazione è che ricorrano gli estremi per parlare di una situazione d’emergenza. Ciò soprattutto a causa di manovre speculative, visto che i prezzi alla pompa salgono per effetto di quotazioni internazionali virtuali, alla luce delle ipotetiche ripercussioni future.
D’altronde, fuori dalla ideologica retorica concorrenziale – conclude l’articolo -, sembra evidente come da prezzi alla pompa fuori controllo traggano al momento profitto perlopiù quei soggetti che, favoriti dalla mancanza di una regolamentazione, hanno compiuto l’ingresso nel settore e hanno generato l’attuale situazione, certificata dalle Procure della Repubblica, del 30 per cento di carburanti clandestini e 12 miliardi di mancato gettito erariale.
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