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Stellantis, l’indotto piange: arrivano i primi licenziamenti
I richiami delle parti sociali, evidentemente non ascoltati, si traducono nei primi licenziamenti per l’indotto Stellantis.
L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, lo aveva detto in tempi non sospetti: i costi di produzione in Italia sono troppi, serve razionalizzare. In quest’ottica, i piani del gruppo italo francese prevedono anche di inglobare all’interno certe attività, appannaggio di terzi fino a prima della fusione tra Fiat Chrysler e PSA. Sul cambio di rotta c’era chi aveva espresso più di qualche perplessità. In particolare, gli scettici temevano dei contraccolpi significativi riguardo all’indotto. E oggi, purtroppo, appare evidente come avessero, almeno in parte, ragione.
A Cassino, dove Stellantis fabbrica le Alfa Romeo, tira una brutta aria. I numeri commerciali registrati dalla storica realtà italiana fanno poco sorridere. Una situazione figlia pure degli scarsi progressi finora compiuti in tema di elettrificazione. Con il pensionamento di Giulia e Giulietta, il centro si occupa solo dello Stelvio: difficile che possa bastare per trainare da sé la Casa del Biscione. Pertanto, i regimi lavorativi calano in misura drastica e chi ne paga dazio è l’indotto.
35 dipendenti mandati a casa
È, infatti, degli ultimi giorni la notizia secondo cui SDE, Società Dispositivi Elettronici, ha dato il benservito a 35 dei propri dipendenti. La piccola compagnia, esperta nei sequenziamenti, non ha evidentemente retto il periodo buio. Ed è giunta a sventolare bandiera bianca, anche perché aveva esaurito tutti gli ammortizzatori sociali disponibili.
Gli sviluppi hanno creato uno strascico di polemiche. In prima linea si battono soprattutto i sindacati, che stanno lanciando segnali di pericolo, nella speranza di assistere a una netta presa di posizione da parte del Governo. A quanto pare in assenza dei riscontri invocati, le parti sociali alzano ora la voce da Cassino, prendendo spunto dai recenti accadimenti. La prima cattiva notizia, della chiusura di una piccola fabbrica dell’indotto, richiede un’accurata riflessione. A differenza del personale di Stellantis, le imprese esterne hanno meno strumenti per tutelare i propria dipendenti. E, una volta esauriti, inevitabilmente arrivano a dover prendere le decisioni più sofferte.
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