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Lada Azimut: è arrivata la prima SUV russa
Segna il debutto di Avtovaz dopo l’uscita di Renault, con un design moderno e motorizzazioni innovative. Scopriamo i piani di rilancio dell’auto in Russia.
Nel panorama automobilistico russo, l’uscita della Renault dal gruppo Avtovaz nel 2022, in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, ha segnato una svolta significativa. Con la Lada Azimut, Avtovaz presenta il suo primo modello completamente nuovo dall’addio della casa francese, un SUV di segmento C che si prefigge di sostituire la leggendaria Niva nel cuore dei consumatori russi. Con un design contemporaneo e un allontanamento dallo stile spartano tipico dei modelli precedenti, la Lada Azimut si propone come una proposta moderna in un mercato in cui le sfide sono aumentate a causa delle sanzioni internazionali.
Design moderno e interni evoluti
L’Azimut si distingue per uno stile che si ispira alle tendenze attuali, con un design esterno che include LED diurni dal taglio personale, cerchi in lega da 18 pollici e passaruota robusti, che conferiscono al veicolo una presenza muscolosa e dinamica. Gli interni segnano un netto distacco dai modelli precedenti, abbandonando il look spartano per un abitacolo più sofisticato.
Il doppio display digitale per la strumentazione e l’infotainment, tipico di molte auto moderne, risalta nella plancia, mentre i comandi tradizionali per il climatizzatore e il cambio richiamano il design delle più recenti Renault e Dacia, con cui la Azimut condivide ancora alcuni componenti. Questa scelta stilistica rappresenta un tentativo di Avtovaz di evolversi verso un linguaggio più internazionale pur mantenendo un legame con il passato.
Motorizzazioni e caratteristiche tecniche
La Lada Azimut, per ora, non prevede varianti a trazione integrale (4×4), ma è disponibile con motorizzazioni a trazione anteriore e con motori benzina aspirati 1.6 e 1.8. Questi motori derivano dalla Lada Vesta, un altro modello legato a tecnologie condivise con Renault, sebbene sia previsto l’arrivo di un nuovo motore 1.5 turbo. Oltre a ciò, si vocifera che alcune componenti possano arrivare dalla cinese Geely, suggerendo un’ulteriore internazionalizzazione dei fornitori.
Il nome “Azimut”, scelto tramite un concorso interno che ha visto la partecipazione di oltre 50.000 dipendenti, evoca il concetto di movimento e esplorazione, in un periodo di isolamento internazionale. Questo modello segna quindi una nuova direzione per il marchio russo, anche nel nome e nei valori che intende trasmettere al pubblico.
Lancio e piani per il futuro: il rilancio del settore auto russo
Il debutto ufficiale della Lada Azimut ha avuto luogo durante il 28° Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, un evento che ha visto la partecipazione del presidente di Avtovaz, Maxim Sokolov, che ha ringraziato pubblicamente il presidente russo Vladimir Putin per il supporto al rilancio del settore. La Azimut sarà lanciata sul mercato russo entro la fine del 2025, ma non è prevista alcuna esportazione verso l’Europa o gli Stati Uniti, dove le sanzioni e gli standard di sicurezza renderebbero difficile la compatibilità del modello.
Nel 2023, Avtovaz ha investito circa 40 miliardi di rubli (circa 550 milioni di euro) per il rilancio della fabbrica di San Pietroburgo, destinata alla produzione di nuove vetture Lada. L’obiettivo era produrre circa 400.000 vetture nel 2023, un numero significativamente maggiore rispetto alle 200.000 vetture assemblate nel 2022, pur utilizzando componenti più datati e con modelli dalle dotazioni di sicurezza limitate.
L’espansione della gamma e la ricerca di “Paesi amici”
In parallelo al lancio della Azimut, Avtovaz ha annunciato l’intenzione di ampliare la sua gamma con nuovi modelli Lada nei segmenti C e D nel corso del 2025, includendo berline e crossover. I dettagli sulle motorizzazioni sono ancora scarsi, ma la Casa ha menzionato la possibilità di utilizzare componentistica proveniente da “Paesi amici”, suggerendo la possibile introduzione di forniture da Cina o Turchia, due Paesi che pur non avendo preso posizioni nette a favore della Russia, hanno continuato a mantenere canali commerciali aperti.
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