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Carlos Tavares rompe il silenzio: “Non sono stato cacciato”
L’ex CEO di Stellantis parla della sua nuova vita in Portogallo e ritorna sul suo allontanamento: “Serviva un cambio”.
A sei mesi dall’addio alla guida di Stellantis, Carlos Tavares ha intrapreso una nuova fase della sua vita. L’ex amministratore delegato del gruppo automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA ha scelto di ritirarsi in una fattoria nel nord del Portogallo, dove produce vino Porto e si dedica a nuove passioni.
Tuttavia, pur lontano dalle boardroom, non ha smesso di osservare con attenzione il settore automobilistico, che descrive come in pieno “caos” a causa di guerre commerciali, normative sempre più stringenti e della crescente concorrenza cinese. In una recente intervista internazionale, Tavares ha anche commentato la nomina del suo successore, Antonio Filosa, definendola “una scelta logica e credibile” e auspicando “il giusto supporto da parte del board”.
Filosa raccoglie l’eredità e affronta la sfida americana
La nomina di Antonio Filosa, ingegnere napoletano classe 1973, segna una svolta strategica per Stellantis. Dopo oltre vent’anni nel gruppo, con incarichi di peso tra Europa, Sudamerica e Nord America, Filosa è stato scelto per guidare l’azienda in una fase cruciale. Con il sostegno di John Elkann, presidente di Stellantis, dovrà affrontare le difficoltà nei rapporti con il mercato statunitense, in particolare sulla rete di concessionari e i marchi storici come Jeep e Chrysler, messi a dura prova durante la gestione Tavares. Le sue priorità saranno il rilancio delle vendite, la difesa dei margini e la gestione della transizione elettrica, in un contesto globale segnato da tensioni geopolitiche e pressioni normative crescenti.
Autocritica, polemiche e nuove passioni
Tavares ha lasciato Stellantis nel dicembre 2024 dopo mesi di tensioni interne, in particolare sul tema dei tagli ai costi, misura contestata da sindacati, politici e dealer americani. “Alla fine si arriva a un bivio. Va bene così”, ha dichiarato, smentendo di essere stato licenziato e parlando di una separazione condivisa con Elkann. L’ex CEO riconosce però alcune responsabilità: “Non sono riuscito a convincere i concessionari USA a sostenere la nostra strategia”.
Le sue scelte – come la sostituzione di componenti metalliche con la plastica – hanno provocato un calo delle vendite e l’insoddisfazione del sindacato UAW, che aveva chiesto apertamente la sua rimozione. Tavares punta il dito anche contro un’industria europea troppo vulnerabile, suggerendo una specializzazione sull’alta gamma per contrastare l’avanzata cinese: “Sui costi non possiamo competere. Ma sulla qualità, sì”.
Un futuro tra vigne, startup e motori
Dopo una carriera iniziata nel 1981 in Renault e culminata con la creazione di Stellantis nel 2021, Tavares ha scelto di rallentare: “Meglio lavorare per sé stessi che per qualcun altro”, ha detto. Oggi si divide tra l’attività vitivinicola nel Douro, il motorsport – dove corre una volta al mese – e nuovi investimenti in hotel, salute, IA e moda. Una vita meno frenetica, ma più soddisfacente: “Prima facevo 12 cose al giorno. Ora ne faccio cinque, ma meglio. E mi diverto di più”.
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