News
Volkswagen cambia idea: rivoluzione nella strategia del brand di Wolfsburg
Il rebranding coinvolge i suoi modelli elettrici che avranno nuove denominazioni, mentre si pensa a introdurre veicoli con range extender in Europa.
Il futuro della mobilità elettrica di Volkswagen è pronto a prendere una nuova direzione, a partire dal 2026. Con l’introduzione della ID.2, il gruppo tedesco darà il via a una fase di rebranding che vedrà il cambiamento dei nomi di alcuni modelli elettrici. Non si tratterà solo di un cambio di denominazione, ma anche di un’evoluzione stilistica, come confermato dai dirigenti di Volkswagen. Un passo importante che segna l’ulteriore evoluzione del marchio verso un futuro sostenibile.
Il cambio di rotta e le scelte strategiche
La decisione di Volkswagen di rivedere la propria strategia non sorprende, considerando che altri colossi dell’automobile, come Mercedes e Audi, hanno già intrapreso la stessa strada, abbandonando il sistema di numerazione precedente. La ID.3, lanciata nel 2019, aveva segnato l’inizio della transizione verso un futuro elettrico, seguito dai modelli ID.4, ID.5, ID.Buzz e altri.
Questi veicoli avevano lo scopo di rappresentare la nuova era di Volkswagen, quella delle zero emissioni. Ora, con il cambiamento dei nomi e il possibile arrivo di nuovi design, il marchio vuole proseguire la sua evoluzione, ma in modo più mirato, con un occhio alle esigenze del mercato. “Li comunicheremo a tempo debito“, ha dichiarato Sander, responsabile delle vendite del marchio.
Tecnologia EREV: il futuro dell’autonomia
Un altro passo importante nella strategia di Volkswagen riguarda l’introduzione della tecnologia range extender (EREV) in Europa, una mossa che potrebbe rispondere alle preoccupazioni legate all’autonomia delle vetture elettriche. Attualmente, i veicoli con questa tecnologia sono limitati in Europa, con Mazda e Leapmotor che sono tra i pochi produttori a offrire modelli con motore termico utilizzato come generatore di energia.
Tuttavia, in paesi come la Cina, l’EREV sta guadagnando consensi grazie alle basse emissioni e alle lunghe percorrenze che offre. Il CEO di Volkswagen, Oliver Blume, ha spiegato: “Quando hai un’auto con range extender, offri ai clienti un’auto elettrica ma con un’autonomia maggiore. Questo potrebbe ridurre gli ostacoli nell’avvicinarsi alle vetture a batteria“.
I benefici per l’Europa e l’Unione Europea
L’introduzione dei modelli EREV in Europa potrebbe anche rappresentare una soluzione per la difficoltà di accettazione delle auto a batteria in alcuni segmenti di mercato, dove le preoccupazioni legate all’autonomia restano un ostacolo. Inoltre, se questa tecnologia dovesse affermarsi, potrebbe persino influenzare le decisioni politiche in Europa riguardo alle normative sulle emissioni e sul futuro dei motori termici.
Se i veicoli EREV dovessero dimostrarsi sufficientemente efficienti e con basse emissioni, potrebbero convincere l’Unione Europea a rivedere i limiti imposti alle vendite di veicoli con motori tradizionali. “Potrebbe essere una tecnologia interessante per l’Europa“, ha aggiunto Blume, sottolineando l’importanza strategica di questi sviluppi.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM