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RC auto, l’Ivass chiede la riforma: ecco il motivo
Gli automobilisti virtuosi non sono premiati a dovere. Vediamo cosa si dovrebbe fare per migliorare le norme in vigore.
Il sistema del Bonus/Malus appare ormai superato e l’Ivass torna a sollecitare una riforma complessiva dell’Rc auto. Tra le misure proposte figurano strumenti anti-evasione, correttivi ai forfait e tempi più rapidi per il diritto al risarcimento. A ciò si aggiungerebbero interventi già previsti dal ddl concorrenza, attualmente all’esame del Senato, come la portabilità dei dati delle scatole nere.
Il meccanismo tradizionale del Bonus/Malus si è inceppato: oggi circa il 90% dei guidatori si trova in classe 1, rendendo inefficace il legame tra classe di rischio e costo della polizza. Per questo motivo, l’Ivass propone un attestato di rischio ampliato e la possibilità di riconoscere agli automobilisti virtuosi una quota degli utili realizzati dalle compagnie.
Le proposte di Federcarrozzieri e il caso Preventivass
Secondo Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, l’abolizione del Bonus/Malus richiede un’assunzione di responsabilità, poiché lascerebbe alle compagnie assicurative una gestione più libera delle tariffe. Tuttavia, la soluzione potrebbe trovarsi nella mobilità degli assicurati, con provvedimenti drastici come la portabilità delle polizze, simile a quanto già avviene nella telefonia.
Nel frattempo, l’Ivass suggerisce un rilancio del Preventivass, l’applicazione che permette di confrontare i costi delle coperture Rc auto. La piattaforma, ancora poco utilizzata, necessita di miglioramenti, inclusa l’integrazione delle garanzie accessorie come furto, incendio e atti vandalici. Più digitale, meno frodi e maggiore concorrenza potrebbero ridurre i costi delle polizze, nonostante i recenti aumenti dovuti all’inflazione.
Trend dei prezzi e innovazione tecnologica
Negli ultimi dieci anni (2013-2023), l’Italia ha in parte colmato il divario con la media europea, registrando una riduzione del 37% del premio reale. Tuttavia, nel 2023 e nel 2024, la tendenza si è invertita e a ottobre il premio medio è risalito a 416 euro, un aumento percepito come ingiustificato dai consumatori.
L’innovazione tecnologica rappresenta ora una nuova frontiera per l’Rc auto: strumenti come l’intelligenza artificiale e l’open insurance aiuteranno a migliorare la valutazione del rischio, snellire le procedure e rendere il sistema più efficiente. L’obiettivo rimane chiaro: creare un mercato più trasparente, equo e accessibile, a beneficio sia delle compagnie sia degli automobilisti virtuosi.
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