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Caso airbag, Stellantis ribadisce: “Non guidate i veicoli richiamati”
Perché gli airbag Takata sono pericolosi e come Stellantis sta affrontando la crisi con il richiamo dei veicoli.
L’airbag difettoso che ha causato la morte di una giovane donna a Catanzaro riporta alla ribalta un problema che continua a tormentare l’industria automobilistica globale. La questione degli airbag Takata è ben conosciuta, ma molte domande restano senza risposta. Quanti veicoli in tutto il mondo sono ancora coinvolti? E perché i cuscini d’aria, progettati per salvare vite, esplodono?
La dimensione globale del problema
Gli airbag funzionano grazie a sensori che rilevano un impatto e attivano una centralina di controllo. Questa invia un impulso a un sistema di detonazione che utilizza un propellente chimico per gonfiare il cuscino d’aria. Tuttavia, il nitrato di ammonio, un composto chimico economico ma instabile usato da Takata, ha dimostrato di essere eccessivamente sensibile agli sbalzi di temperatura e all’umidità, deteriorandosi nel tempo e diventando persino corrosivo.
I primi segnali di malfunzionamento degli airbag Takata risalgono al 2008, quando la NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) statunitense avviò un’indagine in risposta a specifiche denunce. Tuttavia, fu nel 2013 che il problema esplose in tutta la sua gravità, coinvolgendo perfino marchi di lusso come Ferrari.
Takata dichiarò bancarotta sotto il peso dei risarcimenti miliardari, con le sue attività cedute a Key Safety Systems. Si stima che oltre 100 milioni di auto siano state interessate dal richiamo degli airbag difettosi. Anche in Italia, molte case automobilistiche, tra cui Audi, Mercedes e Volkswagen, stanno affrontando il problema con campagne di richiamo analoghe.
Il richiamo di Stellantis
Di recente, Stellantis ha lanciato una campagna di richiamo “stop drive” per i modelli C3 e DS3 prodotti tra il 2009 e il 2019, informando i clienti dei rischi legati agli airbag difettosi e imponendo un divieto assoluto di utilizzo dei veicoli fino alla sostituzione degli airbag. “Stellantis, anche in Italia, sta condividendo tutte le informazioni disponibili sull’attuale campagna di richiamo“, ha dichiarato l’azienda, aggiungendo che sta collaborando con le autorità competenti.
L’azienda sottolinea l’importanza di non utilizzare i veicoli richiamati, ribadendo che “l’autovettura non deve essere più utilizzata da nessuno, per nessun motivo” dopo aver ricevuto la comunicazione di richiamo.
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