News
Dazi su auto elettriche cinesi: Italia e strategie di protezione industriale
L’Italia considera i dazi su auto elettriche cinesi essenziali per proteggere l’industria europea. Ecco tutte le novità.
Il governo italiano considera essenziale adottare una politica simile a quella degli Stati Uniti, che ha imposto dazi più alti sulle auto elettriche cinesi. Adolfo Urso, ministro delle Imprese, enfatizza la necessità di tale mossa: “È inevitabile che l’Europa debba tutelare la produzione di fronte a fenomeni di concorrenza sleale“. La sua convinzione si basa sulla premessa che anche l’Europa debba “raccogliere la sfida lanciata dagli Stati Uniti all’egemonia cinese”.
Politiche di mercato e protezionismo: una nuova direzione per l’UE
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si esprime contro un eccessivo liberalismo economico che non tutela adeguatamente i produttori locali: “Va bene la competizione all’interno del mercato europeo, ma dobbiamo difenderci da quella di chi arriva da fuori. Non possiamo essere soltanto noi quelli legati al purismo economico e alla teoria del libero scambio“. Questo commento rispecchia un crescente interesse verso un approccio più protezionistico.
La partnership tra Stellantis e Leapmotor come caso di studio
Adolfo Urso commenta ulteriormente la situazione evidenziando l’importanza di avere più produttori automobilistici in Italia. In risposta alle crescenti sfide del mercato: “Le affermazione di Tavares confermano le nostre analisi e le nostre ansie, è necessario che in Italia ci sia almeno un secondo produttore automobilistico“.
Durante l’Automotive Dealer Day, Giorgetti ha rilevato come l’Unione Europea abbia trascurato le politiche industriali a favore di una non strategica corsa verso la decarbonizzazione: “Nessuno mette in discussione gli obiettivi di decarbonizzazione e la transizione ecologica, ma proprio la serietà degli obiettivi imporrebbe una strategia organica e senza scorciatoie“. Queste considerazioni mettono in luce la necessità di un cambiamento radicale nella gestione industriale europea.
A differenza dell’Europa, sia gli USA che la Cina hanno adottato approcci molto più assertivi, caratterizzati da significativi interventi statali e sussidi all’industria. Queste politiche hanno permesso una rapida evoluzione dei rispettivi settori automobilistici. Mettendo in evidenza la mancanza di un piano industriale europeo comparabile e il rischio di perdere competitività su scala globale.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM