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Tariffe RC Auto alle stelle: interviene il ministro Urso
Il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso ha convocato la Commissione di allerta prezzi per affrontare l’aumento vertiginoso delle tariffe RC Auto.
Il 2023 ha visto un drammatico aumento delle tariffe assicurative RC Auto. Tanto che il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha deciso di intervenire. La Commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi nel settore assicurativo è stata convocata per il 14 febbraio 2024. L’ obiettivo è di esaminare da vicino le dinamiche delle garanzie obbligatorie per i veicoli. I numeri ufficiali forniti dall’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, indicano un aumento del 7,1% su base annua, portando il prezzo medio delle RC Auto a 391 euro a novembre 2023.
Tariffe RC Auto: l’inquietante scenario dei premi assicurativi
A completare il quadro, i dati forniti da Segugio.it a dicembre 2023 rivelano un premio medio di 458,6 euro, mostrando un aumento del 24% rispetto all’anno precedente e superiore persino ai valori registrati nel 2018. Questi dati sono motivo di preoccupazione e sollecitano una riflessione approfondita sulla situazione attuale.
Da notare che dal luglio 1994, anno della liberalizzazione delle tariffe, le compagnie assicurative hanno la libertĂ di fissare i propri prezzi. Generalmente, tali prezzi sono influenzati dai crescenti costi dei risarcimenti. Tuttavia, è evidente che la situazione richiede un’analisi piĂą approfondita e potenziali riforme strutturali per stimolare la concorrenza.
Uno degli elementi da considerare è l’indennizzo diretto introdotto nel 2007, che potrebbe essere oggetto di revisione. Inoltre, le clausole con franchigie a carico degli automobilisti che si rivolgono ai riparatori convenzionati, cercando di escludere quelli indipendenti, potrebbero essere rivalutate per garantire una maggiore equitĂ nel processo.
La via verso una maggiore concorrenza
Affrontare l’aumento delle tariffe RC Auto richiede un approccio strategico. L’analisi della Commissione di allerta prezzi potrebbe rappresentare il primo passo verso riforme strutturali che favoriscano la concorrenza. In questo contesto, è essenziale considerare attentamente il ruolo dell’indennizzo diretto e le clausole contrattuali che possono influenzare negativamente gli automobilisti.
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