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La Ferrari si conferma la Casa auto regina assoluta dei profitti
Nel corso del secondo trimestre, nonostante un lieve calo delle vendite, il margine sull’utile operativo di Ferrari è aumentato, avvicinandosi al 30%.
La Ferrari persiste nel suo percorso di successo, consolidandosi come la casa automobilistica più redditizia a livello mondiale. Nonostante una leggera flessione nelle vendite nel secondo trimestre, con una diminuzione di 63 unità per un totale di 3.392, la casa automobilistica di Maranello ha raggiunto nuovi livelli di redditività. Il margine EBIT, cioè l’utile ottenuto dalle operazioni di business, ha raggiunto quasi il 30% (29,7%), rispetto al 25% dello stesso periodo nel 2022. Questo significa che, prima di pagare tasse e possibili costi finanziari, Maranello guadagna 29,7 centesimi per ogni euro di vendita. Un risultato impareggiabile nel settore automobilistico globale, dove la media dell’anno scorso era del 7,6%.
Le consegne sono state sostenute da modelli come la 296 GTB, la Roma e la Portofino M, mentre la 296 GTS e la 812 Competizione A sono ancora in fase di lancio. “Nel corso del trimestre, sono state effettuate le prime consegne della Purosangue e la distribuzione della Daytona SP3 è continuata secondo i piani”, afferma Maranello.
Dove sono state vendute più Ferrari?
Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle vendite, l’area EMEA ha visto un notevole aumento: +241 auto per un totale di 1.638, un incremento del 17%. Le Americhe hanno visto un calo del 17,5% (-184 auto), mentre la Cina continentale, Hong Kong e Taiwan sono rimaste quasi stabili rispetto all’anno precedente (-19 unità). La regione del resto dell’Asia Pacifico ha visto un calo del 15,6% (-101 consegne).
I quattro modelli ibridi hanno rappresentato il 43,0% del totale e le consegne sono raddoppiate rispetto all’anno precedente. L’unico aspetto negativo nel bilancio dei ricavi è rappresentato dalla vendita di motori, con un calo di 27 milioni di euro, pari al -33,8% rispetto allo stesso periodo del 2022. Questa cifra, spiega Maranello, rispecchia la riduzione delle consegne a Maserati, in vista della scadenza del contratto nel 2023. Come è noto, Maserati ha detto addio ai motori V8 e si sta preparando per un futuro incentrato sui powertrain elettrici.
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