News
La decisione di Tavares sulle produzioni Stellantis: patriotismo o sostenibilità?
Il dilemma di Stellantis: una decisione di rilevanza globale, la concorrenza orientale e il futuro dell’occidente.
Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha recentemente affrontato il delicato argomento della produzione dei veicoli elettrici. Con il lancio della nuova piattaforma STLA Medium, che sarà alla base di milioni di auto elettriche del Gruppo nei prossimi anni, il tema della loro produzione è diventato più urgente che mai.
Tavares ha sottolineato come la produzione di auto elettriche, il cui costo è superiore del 40% rispetto a quello dei veicoli termici, avrebbe un impatto significativo sul prezzo finale. Per questa ragione, la produzione dovrebbe essere concentrata nei Paesi in cui i costi della manodopera sono più bassi.
“Il cliente è la nostra priorità, ed esige un prodotto di alta qualità a un prezzo accessibile“, ha detto Tavares. “Considerando che un’auto elettrica è più costosa del 40% rispetto ai veicoli tradizionali, non possiamo chiedere alla nostra classe media di sopportare tale aumento di prezzo“.
Inevitabili i contrasti
Le parole di Tavares arrivano dopo le richieste di Bruno Le Maire, ministro dell’Economia francese, e di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Entrambi avevano invocato una produzione più nazionalista, concentrando la produzione nei rispettivi Paesi.
“Abbiamo un dialogo costante con i governi, ma ho il dovere di prendere le decisioni che garantiranno il futuro di Stellantis“, ha affermato Tavares. “Abbiamo già investito 2 miliardi in attività francesi, producendo 12 modelli di auto elettriche e avviando una gigafactory. Anche in Italia abbiamo investito notevolmente a Melfi, Termoli e Mirafiori“.
Tavares ha anche discusso la concorrenza con le auto cinesi, sottolineando la necessità di competere con i produttori cinesi utilizzando la stessa strategia, ovvero producendo in Paesi dove i costi di manodopera sono inferiori.
Tuttavia, ha rivelato l’intenzione di mantenere una produzione in Occidente, inclusi Francia e Italia, per veicoli di fascia alta con ampi margini di profitto, come i modelli di punta DS, Lancia e Opel, destinati alla fabbrica di Melfi. Una strategia equilibrata tra patriottismo e sostenibilità che potrebbe plasmare il futuro dell’industria automobilistica elettrica.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM