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Svolta nel dieselgate: l’ex CEO Audi si prepara a confessare
Rupert Stadler ex Audi pronto a confessare il suo ruolo nello scandalo in cambio di una pena sospesa e un pagamento di 1,1 milioni di euro.
Rupert Stadler, ex CEO di Audi, è pronto a confessare il suo ruolo nello scandalo delle emissioni diesel del Gruppo Volkswagen in cambio di una pena sospesa e un pagamento di 1,1 milioni di euro ($1,21 milioni). Ha annunciato il suo team di difesa mercoledì.
Stadler era stato accusato di frode nel 2020 per il suo ruolo nello scandalo, dopo che nel 2015 la casa madre di Audi. Il Gruppo VW, aveva ammesso di aver utilizzato software illegali per truccare i test sulle emissioni. Secondo i procuratori, gli ingegneri avevano manipolato i motori in modo tale da rispettare i valori legali di emissioni di scarico al banco di prova, ma non su strada.
L’ex CEO è accusato di non aver fermato la vendita delle auto diesel coinvolte in Europa anche dopo che le autorità statunitensi avevano scoperto la manipolazione dei motori. Fino ad ora, Stadler aveva sempre proclamato la sua innocenza, attribuendo agli ingegneri la responsabilità di non aver scoperto l’inganno diffuso.
Stadler, 60 anni, è stato CEO di Audi dal 2007 al 2018. Il marchio premium è considerato l’ideatore del software di manipolazione delle emissioni.
La confessione di Stadler
Il team di difesa di Stadler ha dichiarato che verrà rilasciata una dichiarazione il 16 maggio. Dopodiché il giudice deciderà se essa costituisce una confessione completa e pronuncerà il verdetto in giugno. Non è ancora chiaro se Stadler rilascerà personalmente la dichiarazione o se lo farà tramite i suoi avvocati.
I procuratori hanno accettato l’accordo. Un giudice aveva affermato che Stadler rischiava una condanna a 1,5-2 anni di prigione, che sarebbe stata sospesa se avesse accettato di confessare.
L’accordo è stato raggiunto dopo trattative tra il team di difesa di Stadler, i procuratori e il tribunale. Soprattutto riguardo all’importo che Stadler avrebbe pagato in cambio di una pena sospesa. I procuratori chiedevano 2 milioni di euro, citando gli stipendi di Stadler presso Audi e Volkswagen e i suoi beni finanziari e immobiliari. Il team di Stadler aveva inizialmente sostenuto che 1,1 milioni di euro fossero troppo elevati. Poiché non aveva reddito attuale e si trovava di fronte a ingenti spese legali.
Stadler è sotto processo insieme a Wolfgang Hatz, ex responsabile dello sviluppo dei motori Audi che in seguito è diventato il capo ingegnere del Gruppo VW, all’ex responsabile dei motori diesel Giovanni Pamio
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