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Il rivoluzionario Fit for 55: ecco cosa cambierà nell’automotive
L’Europarlamento approva le misure cruciali per una transizione climatica equa e inclusiva, ecco i cambiamenti del Fit for 55.
Il Fit for 55, il pacchetto di misure proposto dalla Commissione europea per combattere il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra, compie un altro passo significativo. A seguito della recente ratifica che pone fine alla vendita di nuove auto a benzina e diesel dal 2035, l’Europarlamento ha dato il via libera a cinque pilastri legislativi, tra cui la “tassa sulla CO2 alle frontiere”.
La riforma del sistema di scambio delle quote di emissione (ETS) prevede una riduzione delle emissioni del 62% entro il 2030 rispetto al 2005 per diversi settori industriali. Tra questi, raffinazione di petrolio, siderurgia, metallurgia, produzione di vetro, carta, cellulosa, generazione di elettricità e chimica. La riforma include anche l’eliminazione graduale delle quote gratuite per le imprese tra il 2026 e il 2034 e la creazione di un nuovo sistema ETS II per i carburanti per trasporto su strada e per gli edifici.
L’approvazione anche del fondo sociale
Il Parlamento oltre il Fit for 55, ha inoltre approvato il Carbon Border Adjustment Mechanism (Cbam), un sistema che mira a incentivare i paesi terzi ad aumentare le proprie ambizioni climatiche e a garantire che gli sforzi climatici globali e dell’UE non siano compromessi dalla delocalizzazione della produzione. Il Cbam impone alle aziende importatrici nell’Unione di comunicare la quantità di emissioni contenute nelle merci alla frontiera e di acquistare certificati di carbonio corrispondenti. Il meccanismo entrerà in vigore il 1° ottobre, con un periodo di transizione che durerà fino al 2034.
Infine, è stato approvato il Fondo sociale per il clima dell’UE (SCF), istituito nel 2026 per garantire una transizione climatica equa e socialmente inclusiva. Il Fondo beneficerà famiglie vulnerabili, microimprese e utenti dei trasporti colpiti dalla povertà energetica, e sarà finanziato dai proventi dell’asta delle quote di ETS II e da risorse nazionali, per un totale stimato di 86,7 miliardi di euro.
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