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Toyota: cambia il software per il crash test con la guida autonoma
La guida autonoma avrà delle conseguenze pure sul software adibito ai crash test in casa Toyota, che apporta delle importanti modifiche.
Ci sarà un pre e un post guida autonoma. Le Case automobilistiche stanno effettuando dei corposi investimenti, convinti che, dopo la transizione ecologica, costituisca la sfida principale da affrontare e vincere. Prima di raggiungere – ma anche solo andare vicino – il livello 6 (il più elevato della scala definito dagli studiosi), andrà fatta parecchia strada. D’altro canto, l’impegno profuso da player come Toyota è sotto gli occhi di tutti.
A partire dalla Mercedes, il lv. 3 è diventato realtà. Prima compagnia a ottenere il nulla osta dalle autorità dei trasporti tedesche, la Casa della Stella ha conseguito un’evoluzione dalla portata storica. Grazie alla sua introduzione il lavoro sporco, durante gli ingorghi cittadini e le tratte autostradali, verrà affidato al “cervello” della vettura. Il guidatore avrà modo di riposare, anche di distrarsi, nei limiti del possibile. Difatti, la tecnologia non lo solleva dalla responsabilità di monitorare la circolazione su strada.
In parallelo al Costruttore di Stoccarda, le maggiori rivali si rimboccano le maniche. Delle risposte importanti sul fronte della sicurezza arrivano dal gruppo Toyota, uno dei principali promotori del cambiamento. La società nipponica si occupa del sistema THMS (Total Human Model for Safety), chiamato a simulare e analizzare virtualmente le conseguenze di un incidente stradale. Presente da decenni, è progredito di volta in volta, in base alle innovazioni nel settore.
Versione 7
Introdotto nel 1997, arriva ora alla Versione 7, rivolta pure alle compagnie terze. Stando al comunicato stampa ufficiale, sarà, infatti, usufruibile dalle compagnie ferroviarie e aeree. Con il passare del tempo l’HTMS si è via via sempre aggiornato. Attraverso la Versione 7, vengono studiate le ferite di un sinistro, qualora gli occupanti siano in posizione reclinata. Una situazione che potrebbe diventare comune con l’avvento della guida autonoma, quando la configurazione dei sedili privilegerà il comfort.
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