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Ferrari Purosangue: com’è nata la prima ruote alte del Cavallino
I principali artefici della Ferrari Purosangue, la prima sportiva a ruote alte di Maranello, si soffermano sulla nascita della vettura.
Nella storia della Ferrari c’è un pre e un post Purosangue. Il responsabile del Centro Stile di Maranello, Flavio Manzoni, racconta il processo di gestazione dietro al modello, la prima auto del marchio emiliano a ruote alte, con quattro porte e altrettanti, veri sedili.
“Quello di Purosangue è stato il progetto più complesso mai affrontato – spiega il numero uno del reparto addetto al look all’Ansa -. Realizzare per la prima volta una Ferrari a quattro porte è stata una sfida non indifferente. Raggiungere un punto così alto sia in performance che in comfort è stato un lavoro di squadra. Per la prima volta non siamo partiti da una vettura esistente per ridisegnarla e migliorarla, ma abbiamo iniziato da un foglio bianco. Ogni dettaglio è stato frutto di studio”.
Il direttore del Centro Stile evidenzia: “In generale realizzare la Ferrari che non c’era, con caratteristiche di architettura totalmente diverse, è stato un lavoro molto complesso. Volevamo creare uno spazio interno estremamente ampio, lavorare sulla versatilità di utilizzo del prodotto e anche sull’accessibilità.
Abbiamo quindi pensato di concepire la macchina come se fosse una berlinetta con una forma molto scultorea ma nello stesso tempo snella e dinamica. Una vera auto sportiva, dalle linee completamente innovative e fuori dagli schemi che ha richiesto uno sforzo notevole anche dal punto di vista produttivo: circa l’80% dei componenti sono completamente nuovi. Un’altra sfida – conclude – è stata la realizzazione di un abitacolo accogliente per quattro persone e che possa trasportare anche molti bagagli”.
Telaio totalmente nuovo
Il leader della divisione marketing, Pietro Virgolin, fornisce ulteriori dettagli: “Il telaio è completamente nuovo ed è stato progettato partendo da un foglio bianco allo scopo di ottenere una struttura dalla rigidità torsionale eccellente. È realizzato completamente in leghe di alluminio alto-resistenziali.
Gli interni sono stati realizzati con materiali innovativi ed ecosostenibili fra cui un nuovo tipo di alcantara composto al 68% da poliestere riciclato, prodotto in Europa, con la certificazione Recycled Claim Standard sviluppata da Textile Exchange e derivante da riciclo di scarti post-consumo”.
Quindi, Virgolin afferma: “Dal punto di vista ergonomico abbiamo puntato ad offrire il massimo spazio di ingresso in vettura mantenendo un passo contenuto per garantire la migliore dinamica di guida. Per fare questo abbiamo optato per un’apertura porta anteriore tradizionale con apertura a 63 gradi affiancata ad una inedita porta posteriore con apertura elettrica controvento di 79 gradi”.
Per quanto riguarda i rapporti, “sono gli stessi della SF90 Stradale e della 296 GTB; nonostante la taglia di pneumatici più grande – rimarca Virgolin –, ciò consente alla Ferrari Purosangue di avere rapporti mediamente più corti rispetto alle precedenti quattro posti del marchio, oltre a una progressione più uniforme”.
Sospensioni attive e ABS evo
Il grip del veicolo è ottimale grazie a tecnologie innovative, tipo le sospensioni attive.“Le funzionalità principali di questo sistema – commenta il responsabile dinamica veicolo, Jacopo Canestri – sono essenzialmente tre: il body control si occupa di gestire tutto ciò che riguarda l’assetto della vettura (rollio, beccheggio e altezza); il secondo è l’elastic balance che consente di gestire la rigidezza al rollio spostandola da un’assale all’altro garantendo aderenza e divertimento di guida in tutte le condizioni. Il terzo è l’active damping per garantire il comfort”. Canestri mette, infine, in luce il nuovo ABS evo, che, rispetto a quello della 296 GTB, è stato concepito pure per la gestione di condizioni stradali non ottimali, in ogni posizione del manettino.
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