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Euro 7, Anfia: “incongruente e gravosa per il settore”
Anfia critica aspramente il nuovo protocollo di emissioni Euro 7, troppo oneroso da sopportare per la filiera del Vecchio Continente.
Piovono critiche sul protocollo di emissioni Euro 7. Il numero uno del gruppo Renault e di Acea, Luca de Meo, aveva già espresso molti dubbi sulla normativa, poi confermati dal leader di Stellantis, Carlos Tavares. Adesso il giudizio negativo perviene da Anfia, a nome dell’intera categoria degli operatori della filiera.
“La proposta Euro7, in particolare in merito alle tempistiche di applicazione, al cambio di metodologia di prova per i veicoli pesanti e in relazione ai prospettati limiti emissivi di alcuni inquinanti, appare incongruente e decisamente gravosa per un settore cui l’Europa ha già chiesto uno sforzo importante per contribuire agli obiettivi comuni dell’unione”, dichiara l’associazione in una nota ufficiale. A suo avviso si tratta di una “proposta incompleta e approssimativa“, sulla quale mettere “profondamente” mano.
“Intere parti dell’allegato tecnico – prosegue Anfia – sono state lasciate in bianco, diversi passaggi dell’articolato sono lacunosi (ad esempio la mancata definizione degli Small Volume Manufacturers di veicoli Hd o i benefici attesi dall’introduzione delle Classi Euro 7+, Euro 7A, Euro 7G), incongruenti o addirittura contraddittori e alcune disposizioni (come nel caso di pneumatici e batterie) si sovrappongono ad altre normative comunitarie duplicando o complicando la regolamentazione senza nessun beneficio rispetto agli scopi dichiarati.
Più di tutto, appaiono del tutto inverosimili le tempistiche attuative proposte (2025 per i veicoli leggeri e il 2027 per i pesanti) visto che non sono state ancora definite le metodologie di prova e considerato il tempo necessario alla conclusione del processo legislativo di codecisione”.
Le possibili conseguenze
Lo scenario prospettato non è rassicurante. Stando ad Anfia, infatti, “alcune previsioni della proposta comporteranno dei significativi incrementi dei consumi di carburante e saranno pertanto controproducenti in ottica di contenimento delle emissioni di CO2“.
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