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Incidenti stradali: vittime in aumento, ma non rispetto al periodo pre-Covid
Nel 2022 aumentano le vittime degli incidenti stradali nei Paesi dell’Unione Europea, comunque inferiori rispetto ai valori registrati nel 2019.
In confronto al 2021 sono aumentati del 3 per cento i decessi provocati da incidenti stradali, riferisce la Commissione europea nel suo nuovo studio. Nel 2022 le vittime, 20.600, sono state 2 mila in meno rispetto al 2019, prima che l’emergenza sanitaria sconvolgesse le nostre vite, quando si era registrato una contrazione del 17 per cento. Analizzando i numeri dei singoli Paesi, si nota una netta forbice. Purtroppo, l’Italia figura tra quelli stabili o in peggioramento, insieme a Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Spagna e Svezia. Sul fronte opposto, hanno registrato delle riduzioni superiori al 30 per cento la Danimarca, la Lituania e la Polonia.
Svezia e Romania agi estremi della classifica
Ancora una volta il minor numero di decessi (21) causati da incidenti stradali è stato rilevato in Svezia, con al secondo posto la vicina di casa Danimarca (26). Sul fondo della graduatoria si trovano, invece, la Bulgaria (78) e la Romania (86). La media Ue è di 46 decessi per milione di abitanti, con la nostra penisola che si attesta a 53.
I drammatici eventi hanno avuto luogo soprattutto lungo le strade extraurbane (52 per cento), contro il 39 per cento delle urbane e il 9 per cento delle autostrade. Il 78 per cento erano di sesso maschile, il 45 per cento conducenti o passeggeri, il 19 per cento motociclisti, il 18 per cento pedoni e il 9 per cento ciclisti.
Com’è facile intuire, la situazione risulta ben differente nei centri abitati, con quasi il 70 per cento delle vittime rappresentato dalle fasce deboli. L’Unione Europea evidenzia, infine, come i ciclisti siano l’unica classe a non aver riportato un netto miglioramento nel corso dell’ultimo decennio. Pertanto, si rende necessario un intervento normativo, volto a salvaguardarne l’incolumità .
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