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Greenpeace dà i voti all’automotive riguardo la decarbonizzazione: Toyota la peggiore
Greenpeace ha stilato una sorta di classifica delle case automobilistiche riguardo l’impegno al processo di decarbonizzazione.
Si sta parlando molto, soprattutto negli ultimi mesi, delle politiche e degli impegni per limitare il cambiamento climatico e salvaguardare il nostro pianeta. Il settore dell’automotive è uno di quelli più interessati alla discussione e anche che più si sta muovendo in tal senso tramite una graduale conversione dei veicoli alle energie alternative. A tal proposito Greenpeace, la nota organizzazione ambientalista e non governativa, ha stilato una classifica delle varie case automobilistiche riguardo all’impegno messo in atto per la decarbonizzazione: una graduatoria che sta facendo molto discutere.
Greenpeace: la classifica delle case automobilistiche
All’ultimo posto di questa classifica troviamo, a sorpresa, la Toyota. “La Toyota è tra gli attori industriali più loquaci nella difesa dei motori endotermici” si legge nel comunicato rilasciato da Greenpeace. L’azienda giapponese, secondo quanto riportato dall’associazione ambientalista “Si è attivamente spesa nel cercare di ritardare la politica di passaggio all’elettrico in Giappone e all’estero”.
Se alla Toyota è stata assegnata la maglia nera, non va tanto meglio a Stellantis e a Ford. A guidare invece questa classifica, ottenendo la promozione da parte di Greenpeace è la Renault, al secondo posto c’è invece la Volkswagen (l’azienda tedesca sta però ora vivendo una fase di rivoluzione interno con l’ad che è stato sfiduciato) mentre sul terzo gradino del podio troviamo General Motors.
Greenpace, la classifica delle auto fa discutere: i parametri
Come detto in precedenza, la classifica stilata da Greenpeace sta facendo molto discutere in particolare per via dei parametri utilizzati dall’associazione ambientalista per stilarla.
Le pagelle sono state assegnate in base al volume di auto elettriche vendute (quelle ibride non sono state prese in considerazione) da ogni singola casa automobilistica e rapportando tale cifre al numero totale di auto vendute. Sono inoltre stati valuti i piani, le tempistiche per l’abbandono delle propulsioni endometriche ma anche le attività di lobbyng, non misurabili in maniera oggettiva con dei numeri.
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