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Formula 1, allarme sul budget cap. McLaren: “Noi e altre scuderie sforeremo”
Il team principal della McLaren esprime preoccupazione per la soluzione di compromesso raggiunta sul budget cap di Formula 1.
Nel corso del week-end del Gran Premio d’Austria la F1 Commission ha tenuto la tanto attesa riunione. Principale argomento in agenda il chiacchieratissimo discorso del budget cap. Il tetto alle spese concesse alla McLaren e alle altre scuderie nell’arco di un campionato è ormai entrato a pieno regime e, per la stagione 2022, era in origine stabilito a quota 140 milioni di dollari.
Lo scoppio del conflitto bellico in Ucraina, provocato dall’invasione dell’esercito russo di Vladimir Putin, ha tuttavia generato pesanti ripercussioni di carattere economico e finanziario in ogni parte del mondo, determinando un incremento dei costi dell’energia e pure un’impennata dell’inflazione.
La situazione geopolitica ha colto inevitabilmente alla sprovvista anche il settore del motorsport e in particolare la categoria per eccellenza delle quattro ruote, la Formula 1. Parecchi team, soprattutto quelli di vertice, hanno espresso lamentele negli ultimi mesi per l’esagerato incremento dei propri costi fissi. Questo, a loro avviso, avrebbe reso necessaria una revisione al rialzo del budget cap in quanto rischiavano di violare il regolamento. In netta contrapposizione si sono schierati i team di minore blasone, convinti che uno strappo alla regola avrebbe finito per allargare la forbice dalle prime posizioni della griglia.
Sei o sette team pronti a superare il limite
Proprio per fronteggiare la crescita dell’inflazione, le squadre sono giunte ad avallare un incremento del 3,1 per cento del budget cap. Si è trattato del tipico compromesso che, come spesso accade in simili casi, sembra non soddisfare nessuno. Fin da subito il team principal della Mercedes, Toto Wolff, ha espresso scetticismo.
Il suo collega del team McLaren, Andreas Seidl, ha fatto eco alle sue parole, dichiarando al sito Motorsport-Total: “Penso che sei o sette squadre potrebbero superare il limite il che avrebbe come conseguenza che – a seconda di quanto sia alto questo superamento – si tratterebbe di una violazione del regolamento e ci sarebbero state le relative sanzioni. Non voglio dare una cifra, ma sarebbe considerevole perché ci sono stati inaspettati, giganteschi aumenti dei costi che non hanno nulla a che fare con la normale inflazione. Soprattutto per quanto riguarda il trasporto e le bollette dell’elettricità, che non erano prevedibili“.
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