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Binotto punge la Ferrari: “Hamilton ha una certa età, meglio averlo qualche anno prima”
Mattia Binotto racconta anche l’evoluzione della futura Audi F1: dalla stagione in corso con Sauber alle ambizioni per il Mondiale 2030.
L’ex-Team principal della Ferrari, ora alla Sauber, analizza la prima parte della stagione di Formula 1, che ha visto il suo team raccogliere un inaspettato 5° posto a Barcellona. Al di là dell’exploit catalano, però, il Mondiale era iniziato in affanno. Ma l’orizzonte di Mattia Binotto va oltre questa stagione, allo sviluppo della Audi F1 e allo stravolgimento che porteranno i nuovi regolamenti tecnici. Non manca poi una piccola stoccata alla Ferrari, anch’essa in difficoltà e lontana dalle McLaren.
Un 2025 in crescita: Sauber lavora sul presente pensando già al 2026
La stagione 2025 della Sauber, futura Audi F1, è partita tra difficoltà e incertezze, ma Mattia Binotto, oggi COO e CTO della scuderia, offre un’interpretazione diversa dai numeri della classifica. “In termini di spirito e lavoro di squadra, è un campionato che mi dà soddisfazione”, spiega, sottolineando la crescita interna del team. Il quinto posto ottenuto da Nico Hülkenberg a Barcellona, con tanto di sorpasso su Lewis Hamilton, ha segnato una svolta importante, anche grazie agli aggiornamenti tecnici portati in Catalogna. Ma la testa, in casa Sauber, è già rivolta al grande cambiamento del 2026, quando la squadra correrà ufficialmente con il nome e i colori di Audi.
Binotto chiarisce: “È un processo continuo. Il brand cambia, ma la squadra resta. Il 2026 sarà una tappa di avvicinamento, l’obiettivo resta vincere nel 2030”. E per farlo, il lavoro su telaio e motore prosegue a pieno ritmo.
Il motore Audi gira al banco, ma il 2026 è solo l’inizio
Nel cuore dello stabilimento di Neuburg, sede della divisione sportiva Audi, la power unit 2026 è già in fase avanzata di test. “Gira da tempo, con prove di affidabilità in corso”, racconta Binotto. L’ibrido tedesco, sviluppato secondo i nuovi regolamenti tecnici, lavora a stretto contatto con i progettisti del telaio, in un’ottica di sinergia che mira a ridurre il gap con i top team. “Non ci aspettiamo di essere tra i migliori subito – ammette – ma vogliamo essere pronti a competere fin dal debutto e crescere anno dopo anno”.
Binotto riconosce che le nuove regole porteranno a differenze iniziali anche marcate tra le squadre, come accadde nel 2014 con l’era ibrida. Tuttavia, respinge l’idea di un ritorno ai V10: “È una nostalgia che non condivido. Serve guardare avanti, all’innovazione, non tornare indietro”.
Piloti, struttura e futuro: la nuova Audi prende forma
La line-up 2025 composta da Nico Hülkenberg e dal rookie Gabriel Bortoleto sarà confermata anche per il debutto Audi. “Nico è esperto, veloce e solare, mentre Gabriel ha un potenziale enorme”, commenta Binotto. Nonostante alcune sfortune iniziali, il giovane brasiliano ha dimostrato una dedizione al lavoro che fa ben sperare. Sul futuro, però, una figura domina l’immaginario di tutti: “Nel breve il migliore è Max Verstappen. Tutti lo vorrebbero, ma io sono contento dei nostri due”.
Al fianco di Binotto è arrivato anche Jonathan Wheatley come team principal, figura chiave con una lunga esperienza in Red Bull. “È un valore aggiunto, condividiamo la stessa visione delle priorità”, dice l’ex Ferrari. E proprio parlando del Cavallino, Binotto non nasconde affetto e rispetto, anche se non manca un accenno alla scelta di ingaggiare Lewis Hamilton: “So quanto siano validi. Miglioreranno e si toglieranno delle soddisfazioni. Certo, Hamilton è arrivato tardi, la Ferrari lo ha preso a fine carriera. L’ideale sarebbe stato poterlo avere qualche anno prima”.
Per attrarre talenti e facilitare l’integrazione di nuovi ingegneri, Audi aprirà anche una sede in Inghilterra, scelta strategica per essere presenti dove pulsa il cuore tecnico della F1. “Spesso lo spostamento della famiglia è un freno. Avere un punto d’appoggio locale può fare la differenza”.
Una sfida enorme, ma entusiasmante
Mattia Binotto ha attraversato ogni tipo di fase in Formula 1, ma questa nuova avventura con Audi rappresenta probabilmente il progetto più ambizioso della sua carriera. “È una sfida immensa, ma molto bella. Non l’avrei accettata se non fosse stata entusiasmante”, confida. Una sfida tecnica, organizzativa e culturale, per trasformare un colosso automobilistico come Audi in una protagonista vincente della F1. La roadmap è chiara: 2026 per imparare, 2030 per vincere.
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