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Xiaomi SU7: i clienti protestano in Cina. Cosa sta succedendo
Dopo le critiche alla SU7 Ultra, Xiaomi affronta un nuovo caso che mette in dubbio la qualità dei materiali impiegati. Rischio di una nuova class action.
Dopo le recenti controversie sulla supercar elettrica SU7 Ultra, Xiaomi è costretta a fronteggiare un nuovo grattacapo relativamente alla Su7: alcuni utenti hanno segnalato paraurti anteriori deformati, in particolare in prossimità dei fari. Il problema, ampiamente discusso sui social cinesi, si è manifestato durante le ondate di caldo estremo che hanno recentemente colpito diverse aree della Cina.
L’azienda ha confermato l’esistenza del fenomeno dopo un’indagine interna, che ha individuato diverse concause: scarsa rigidità dei paraurti nelle prime unità prodotte, difetti di assemblaggio e dilatazioni termiche dei materiali. La qualità scadente dei materiali impiegati, ora apparsa in tutta la sua gravità, sferra così un duro colpo all’immagine di Xiaomi.
Interventi gratuiti e supporto tramite app
Per fronteggiare l’emergenza, Xiaomi ha lanciato un programma di riparazione gratuita rivolto a tutti i proprietari coinvolti. Gli utenti possono prenotare l’intervento sia online sia tramite l’app Xiaomi Auto. Nella maggior parte dei casi, il lavoro richiede meno di un’ora. In aggiunta, l’azienda ha attivato un servizio di assistenza a domicilio grazie a team mobili.
Xiaomi ha inoltre chiarito che la versione Ultra della SU7, costruita con materiali più resistenti, non è interessata dal problema. Sarà così, ma certamente i clienti che hanno acquistato le vetture del brand conosciuto fino a poco tempo fa solo per gli smartphone avranno ora qualche sicurezza in meno sulla loro vettura. Il danno di immagine è tale che anche i previsti piani di diffusione in Europa rischiano di ricevere una battuta di arresto. Nonostante i grandi investimenti sul fronte del marketing e della comunicazione, la realtà dei fatti ora ha presentato il suo conto a Xiaomi.
Gestione della crisi e prospettive future
In un momento che il CEO Lei Jun ha definito “il più difficile nei 15 anni di storia dell’azienda”, Xiaomi cerca di gestire la crisi puntando su trasparenza e rapidità d’azione. L’azienda ha anche diffuso linee guida per la guida in condizioni meteo estreme, raccomandando di accostare in sicurezza durante grandinate o piogge torrenziali, attivare le luci d’emergenza ed evitare il riparo sotto alberi. È inoltre possibile denunciare i danni meteo direttamente tramite app alle assicurazioni partner come Ping An e PICC, con tempi di risposta dichiarati in pochi minuti. Il servizio di soccorso stradale resta attivo 24 ore su 24 in tutta la Cina.
Secondo fonti interne, Xiaomi ha già avviato modifiche ai materiali e al design per le nuove unità in produzione. E mentre alcuni utenti su Weibo minimizzano il problema citando casi analoghi con altri produttori – “La Model S del mio vicino del 2014 aveva fessure peggiori” – gli analisti ricordano che anche marchi come Tesla hanno affrontato difficoltà simili agli inizi. “La differenza la fa il modo in cui si reagisce”, sottolineano gli esperti. Ora, la vera sfida sarà riconquistare la fiducia del pubblico in un settore dove affidabilità e reputazione contano quanto l’innovazione.
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