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Volkswagen, tempi lunghi per ID. Golf e ID. Roc: ecco quando arriveranno

Arriveranno solo nel 2029. Il lancio è stato rinviato di circa nove mesi per ritardi nei lavori allo stabilimento di Wolfsburg e tensioni interne.
Il tanto atteso debutto della nuova Volkswagen Golf elettrica, inizialmente previsto per il 2028, è stato ufficialmente rinviato di circa nove mesi. Secondo un’indiscrezione pubblicata da Bloomberg, il ritardo sarebbe dovuto a una combinazione di problemi organizzativi, vincoli di budget e ritardi nella ristrutturazione dell’impianto di Wolfsburg, la storica fabbrica del Gruppo. Il nuovo modello, che dovrebbe chiamarsi Volkswagen ID Golf, rappresenta un tassello fondamentale della transizione elettrica del marchio, ma le difficoltà interne sembrano averne rallentato l’avanzamento.
La Golf elettrica sarà costruita sulla piattaforma SSP (Scalable System Platform), sviluppata da Volkswagen in collaborazione con Rivian, startup americana nota per la sua avanzata architettura software. Questo progetto è parte di un più ampio piano di elettrificazione che include anche la compatta ID.1 (attesa nel 2027) e una T-Roc elettrica, anch’essa coinvolta nei ritardi.
Problemi interni e tensioni a Wolfsburg
I problemi a Wolfsburg non si limitano alla ristrutturazione degli impianti. L’agenzia di stampa segnala forti tensioni tra i lavoratori, causate da guasti tecnici e attrezzature difettose, che stanno rallentando le linee produttive. Le conseguenze potrebbero riflettersi su migliaia di unità perse ogni settimana, mettendo ulteriormente sotto pressione i piani di produzione della Casa tedesca.
Inoltre, è stato sospeso anche il trasferimento della produzione della Golf a combustione interna in Messico, inizialmente previsto per il 2027 nello stabilimento di Puebla, come stabilito in accordo con i sindacati. Questo congelamento rischia di compromettere l’intera ristrutturazione industriale del gruppo, strettamente legata al futuro dei modelli elettrici.
Una Golf a trazione software
La futura ID Golf sarà un’auto fortemente basata sul software. Grazie alla collaborazione con Rivian, la piattaforma SSP permetterà un’architettura zonale dove pochi SoC (System-on-Chip) controlleranno diverse funzionalità del veicolo. Questa scelta consentirà di:
- Ridurre la complessità dei sistemi elettronici;
- Adattare il numero di zone a seconda della fascia di prezzo (una sola zona per ID.1, più zone per Golf);
- Aggiornare le funzioni via OTA (over-the-air), anche dopo l’acquisto dell’auto.
“Il vantaggio di questa architettura è che posso offrire nuove funzioni senza contatto diretto col cliente. È il futuro”, ha dichiarato Kai Grunitz, direttore tecnico Volkswagen.
La nuova Golf elettrica disporrà anche di un’architettura a 800 Volt, utile per ricariche ultra rapide e maggiore efficienza, oltre a nuove batterie ottimizzate per offrire più autonomia nello stesso spazio.

Uno slittamento strategico o una battuta d’arresto?
Con il lancio ora previsto per il 2029, Volkswagen prende tempo, ma rischia di perdere terreno in un segmento sempre più competitivo. Se da un lato la strategia di centralità del software promette efficienza e scalabilità, dall’altro le difficoltà interne e la gestione industriale complessa mettono in dubbio la piena realizzazione dei piani.
Per Volkswagen, la ID Golf rappresenta molto più di un’auto elettrica: è il simbolo di una trasformazione che deve ancora prendere pienamente forma. Se prenderà forma, viste le chiare difficoltà di vendere auto 100% elettriche in Europa quando vengono a mancare gli incentivi statali.
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