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Volkswagen Golf: facelift confermato, ma l’addio è vicino
Il facelift dell’ottava generazione di Volkswagen Golf è stato confermato, ma l’addio all’auto che tutti conosciamo è vicino.
Gli anni passano, le mode pure. I gusti della clientela automobilistica si sono evoluti parecchio nell’epoca corrente, con una maggiore propensione all’acquisto delle vetture green. Quindi, la Volkswagen Golf, per come l’abbiamo sempre conosciuta e apprezzata, ha i giorni contati. Lo ha ammesso Thomas Schaefer, in un’intervista rilasciata all’edizione spagnola del magazine Autobild.
Il numero uno del marchio di Wolfsburg ha rivelato che nel 2024 la Volkswagen Golf passerà al facelift. Sebbene abbia preferito non entrare nei dettagli, da quanto sappiamo sarà, appunto, rinnovato il frontale e anche sotto il cofano cambierà qualcosa. I propulsori dovrebbero ottenere un’iniezione di potenza, già a partire dalla entry-level.
Le differenze principali dovrebbero avvertirsi comunque a bordo delle versioni sportiveggianti, GTI e R. A proposito, la conferma di queste ultime pare praticamente scontata, poiché hanno già dato prova di incuriosire il pubblico di riferimento. E, oltretutto, ci troviamo sempre alle prese con un restyling di metà carriera.
L’ottava generazione della Volkswagen Golf ha chiuso il 2022 con uno smacco: non solo non occupa più la cima delle classifiche commerciali europee, bensì è addirittura retrocessa al quarto posto, fuori dalla zona podio. I numeri evidenziano come abbia un po’ perso lo smalto del passato, dunque servirà voltare pagina. Se rivoluzione verrà apportata nel 2024, con la successiva generazione si suonerà uno spartito differente.
La novità della nona generazione
La principale novità sarà rappresentata dal powertrain al 100 per cento elettrico. Una strategia capace di ingraziarsi le simpatie del pubblico e delle autorità politiche. Ricordiamo, infatti, che nel 2035 la Commissione europea farà scattare il bando per quanto riguarda le vetture a combustione interna.
Da allora in avanti saranno accetti esclusivamente gli EV o, tutt’al più, veicoli ad alimentazione alternativa, tra cui ibridi e a idrogeno. A tal proposito, l’ente comunitario si è riservato il diritto di giudicarli in una seconda fase.
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