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Transizione energetica: servono politiche certe
Molti rappresentati della filiera automobilistica chiedono politiche sicure per la transizione energetica in atto.
La transizione energetica derivata anche dalla crisi, chiama al settore dell’automobilismo a chiedere aiuto. Ma soprattutto una strategia che non porti al collasso visto che in Italia si stima che la chiusura delle immatricolazione quest’anno sia con solo 1,3 milioni.
Come riportato da quattroruote, sono queste le parole di Adolfo De Stefani Cosentino presidente di Federauto; “è inutile promuovere incentivi di 6.000 euro per spingere all’acquisto di auto economicamente comunque irraggiungibili per le fasce di popolazione piĂą deboli. Oggi noi concessionari dobbiamo vendere elettrico per evitare che le Case auto incorrano in sanzioni. Chiediamo al Governo che questa transizione venga fatta tenendo conto della realtĂ e dell’industria nazionale“.
Aggiunge sempre come riportato da quattroruote.it il CEO di UNRAE, Michele Crisci: “L’auto elettrica non sarĂ l’unica scelta nel futuro, ma una delle scelte. Il 2035 è sufficientemente distante per poter raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Senza escludere nessuno e procedendo a una riconversione industriale della componentistica che deve accelerare. Dal Governo mi aspetto una pianificazione rivolta al futuro per le fonti energetiche“.
La richiesta di regole certe
Sull’argomento della transizione energetica, vengono chieste regole certe, il presidente dell’Aniasa, Alberto Viano parla così come riportato da quattroruote.it: “un approccio positivo e di lungo periodo. Oggi bisogna mantenere politiche costanti ed evitare politiche di annunci che frenano gli acquisti, come accaduto negli ultimi mesi per gli incentivi a privati e per quelli rivolti alle aziende. Cambiare in continuazione le regole del quadro di riferimento blocca gli investimenti.“
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