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Tar Lazio: bocciato gran parte del decreto Salvini
Il Tar del Lazio ha bocciato buona parte del decreto proposto da Salvini. Scopriamo insieme le parti di testo che sono state respinte.
Dopo gli scontri avvenuti con Tavares e Vasco Rossi, Salvini di recente si ritroverà con una nuova gatta da pelare. Questa volta per via della decisione del Tar del Lazio, che ha bocciato di recente buona parte del decreto da lui proposto.
La tanto discussa riforma del noleggio con conducente di cui si è parlato nelle scorse settimane, abbreviata tramite la sigla NCC, è stata infatti bocciata per buona parte della sua documentazione ufficiale. Scopriamo insieme le motivazioni.
In cosa consiste la sigla NCC?
La sigla NCC, estesa come noleggio con conducente, rappresenta un decreto proposto da Matteo Salvini. In breve, consiste nel noleggiare un mezzo per un determinato periodo di tempo, garantendosi allo stesso tempo la presenza di un conducente al suo interno.
Il recente rifiuto del Tar rappresenta in maniera ancora più evidente, la spaccatura tra gli organi di mobilità, i sindacati e il governo. Una corsa a tre dove a spuntarla, ad oggi, non sembrerebbe esserci formalmente nessuno.
Le prime criticità riguardanti questo decreto erano già comparse lo scorso 2024, nel mese di dicembre, quando ad essere stata discussa in primo luogo è stata la pausa di 20 minuti tra una corsa e l’altra. I punti contestati ora sono molti di più, e molto più specifici.
Quali punti ha contestato il Tar Lazio?
È stata bocciata anche la parte di decreto in cui agli operatori NCC viene impedito di stipulare accordi di società di intermediazione come agenzie di viaggio o altre sorgenti. Questo rappresenterebbe infatti un grosso limite per i consumatori e le loro scelte.
Bocciata anche la normativa che indica che la partenza del servizio debba coincidere con l’arrivo della corsa precedente. Si tratta infatti di una reintroduzione arbitraria dell’obbligo di rimessa, abolito in precedenza nel 2020 e nel 2023.
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