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Strisce blu: ecco quando è legale non pagare il parcheggio
I parcheggi a pagamento stanno aumentando in tutti i comuni italiani, come il dissenso degli abitanti costretti a pagare per la sosta. Ecco in quali casi è consentito non pagare il parcheggio.
Quando viene effettuata una sosta a pagamento, va da se che nei paraggi ci sia la presenza di un parchimetro. Nel caso in cui questo non sia funzionante, ecco che potrebbe verificarsi una situazione in cui non è possibile pagare il parcheggio. Attenzione però questo solo nella casistica in cui non sia presente un altro dispositivo nelle vicinanze, la legge non specifica quale debba essere la distanza, ma specialmente nel caso di utenti a mobilità ridotta è necessario che sia il più vicino possibile.
Un altro tipo di casistica è quella legata all’impossibilità di pagare con bancomat nel caso in cui noi si sia in possesso di contanti. In questa situazione, se il parchimetro è guasto o non accetta le carte, la prima cosa da fare è scattare una foto del dispositivo e aprire immediatamente una contestazione alla polizia municipale. Infatti, come stabilito dalla legge è onere dell’amministrazione pubblica assicurarsi che gli strumenti di pagamento presenti sul territorio siano perfettamente funzionanti.
Queste casistiche si trovano in una cosiddetta zona grigia, che si presta ad un interpretazione soggettiva da parte degli utenti. L’altra situazione in cui sarebbe possibile non pagare il parcheggio è quella in cui non ci sia un giusto rapporto tra parcheggi gratuiti e parcheggi a pagamento all’interno di un Comune. In questo caso l’utente si può rifiutare di pagare il parcheggio.
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