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Stretta in Cina: vietata la pubblicità sulla guida autonoma dopo incidente mortale

Dopo un incidente mortale con una Xiaomi SU7, la Cina vieta la pubblicità dei sistemi di “guida autonoma” e introduce sanzioni severe per le aziende che ingannano i consumatori.
In seguito a un tragico incidente che ha coinvolto una Xiaomi SU7, il governo cinese ha deciso di intervenire drasticamente sulla regolamentazione dei sistemi di guida autonoma. Secondo quanto riportato da Reuters, entro breve i produttori automobilistici non potranno più pubblicizzare i loro modelli utilizzando termini come “guida intelligente” o “guida autonoma”. L’obiettivo è chiaro: rendere più sicuro l’utilizzo delle tecnologie avanzate nei veicoli e tutelare i consumatori da possibili informazioni ingannevoli.
L’incidente che ha cambiato tutto
Il provvedimento arriva dopo il drammatico schianto di una Xiaomi SU7, che si è infranta contro una barriera di cemento causando la morte di tutti gli occupanti. L’auto era in modalità guida autonoma al momento dell’incidente. Questo evento ha spinto il Ministero della Sicurezza cinese a intervenire non solo sulla comunicazione pubblicitaria, ma anche sulle modalità di test e aggiornamento dei sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems).
Nuove restrizioni e sanzioni
Tra le misure annunciate, i produttori non potranno più effettuare test da remoto su veicoli già in circolazione. Prima di introdurre aggiornamenti over-the-air, saranno obbligatori test di affidabilità rigorosi e l’ottenimento di apposite approvazioni ufficiali. I colossi della guida autonoma in Cina, come Huawei, BYD, Toyota e Leapmotor, sono stati ufficialmente avvertiti: le aziende che inganneranno i consumatori sovrastimando le capacità dei loro sistemi saranno punite con multe fino a dieci volte il valore della spesa pubblicitaria. Nei casi più gravi, in cui una pubblicità ingannevole causi incidenti mortali, i responsabili rischiano fino a due anni di carcere.

Quali saranno le conseguenze per il mercato?
Non è ancora chiaro come questa decisione influenzerà il dinamico mercato automobilistico cinese, in particolare il segmento delle auto elettriche e dei veicoli intelligenti. Tuttavia, è evidente che il governo vuole evitare nuovi incidenti e frenare l’entusiasmo troppo spinto nel promuovere tecnologie ancora in fase di sviluppo.
In attesa di eventuali risposte da parte dei costruttori, è certo che il settore dovrà rivedere profondamente le proprie strategie di marketing e comunicazione. Certamente si tratta di un episodio che accende nuovamente un faro sull’effettiva affidabilità e qualità delle vetture made in China, al di là della propaganda e del battage pubblicitario.
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