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Stop alle auto d’epoca nella zona verde di Roma: il divieto
Roma, le auto storiche vengono equiparate ai veicoli inquinanti e non possono più circolare nella zona verde della capitale.
Le auto d’epoca a Roma non possono più circolare nella cosiddetta “zona verde” dal 28 febbraio. L’ordinanza numero 27 firmata dal sindaco Roberto Gualtieri ha classificato le auto d’epoca come “rottami” e le ha equiparate ai veicoli a benzina fino a Euro 2 e a gasolio fino a Euro 3 considerati inquinanti. Ciò significa che le auto classiche non possono più circolare nella nuova “fascia verde” della capitale. Essa che si estende fino al raccordo anulare e che è diventata la più grande d’Europa.
Non esistono deroghe per le auto storiche emesse dalla Regione e dalla Giunta Regionale del Lazio, dalla Città Metropolitana e dal Comune di Roma. Il che significa che i certificati di storicità rilasciati dall’Asi e da altri enti certificatori sono considerati carta straccia. Gli appelli alle istituzioni per una modifica dell’ordinanza e per la tutela delle auto storiche sono rimasti inascoltati, e l’indotto economico generato dal settore delle auto classiche è a rischio.
La speranza delle associazioni
Le auto d’epoca rappresentano solo lo 0,25% dei veicoli a Roma e percorrono solo lo 0,014% dei chilometri macinati dai veicoli d’uso quotidiano. L’Asi e altri enti che tutelano il motorismo storico italiano fanno appello all’amministrazione capitolina per evitare il divieto. Quindi, sottolineando che la maggior parte delle auto d’epoca sono auto da collezione usate solo sporadicamente e mantenute costantemente efficienti dai loro proprietari.
Le associazioni sperano che a Roma venga applicato un modello simile a quello adottato in altre città italiane, dove le auto d’epoca possono ancora circolare, anche se non sempre. La lunga filiera dell’indotto economico generato dal settore delle auto classiche comprende officine e carrozzerie specializzate, artigiani, organizzatori di eventi e raduni.
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