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Stellantis, Tavares: “pronti a raggiungere Volkswagen”
Stando all’amministratore delegato di Stellantis, il gruppo italo-francese ha ormai messo nel mirino Volkswagen.
Il secondo semestre del 2022 sarà differente dalla prima per quanto riguarda Stellantis. Malgrado il conglomerato italo francese abbia chiuso positivamente i primi sei mesi dell’anno in corso (utile netto di 8 miliardi di euro), è altresì vero che ha deciso di correggere al ribasso certe stime per le vendite globali: nell’area Enlarged Europea si stima ora una contrazione del 12 per cento e in Nord America dell’8 per cento, mentre rimangono stabili le previsioni relative a Cina e Sud America.
L’amministratore delegato della società, Carlos Tavares, ha precisato: “In un contesto globale complesso proseguiamo sulla strada del piano ‘Dare Forward’, ottenendo prestazioni fuori dal comune e attuando la nostra ambiziosa strategia di elettrificazione. Insieme alla resilienza, all’agilità e alla mentalità imprenditoriale delle nostre persone e grazie anche ai nostri partner innovativi, stiamo trasformando Stellantis in un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile e pronta per il futuro. Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento a tutti i dipendenti di Stellantis per l’impegno profuso e il contributo dato a questi risultati”.
Lo stesso trend di crescita di Tesla in Europa
Il top manager ha, quindi, preso parola sui prossimi step del percorso di sviluppo al quale il conglomerato è atteso. Si punta parecchio su Alfa Romeo e Jeep, e si prepara l’approdo della 500e negli States, mercato fin qui essenziale per far quadrare i bilanci societari.
“Abbiamo lo stesso trend di crescita in Europa di Tesla, e Volkswagen sente il nostro fiato sul collo – ha concluso Tavares, che sulla Cina ha invece aggiunto –Il problema è politico, negli ultimi cinque anni la pressione della politica sul business nel Paese è aumentata. Cambiamo strategia in Asia, dove usciamo da una joint venture in perdita perché il socio ha infranto la nostra fiducia non facendo quello su cui si era impegnato, farci salire in maggioranza della società. E ora optiamo per un modello ‘asset light’ per ridurre i costi fissi e limitare l’esposizione al rischio geopolitico”.
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