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Stellantis, Tavares: “bene interesse governi per auto elettriche, purché senza discriminazioni”
Carlos Tavares (Stellantis) accoglie in modo positivo il sostegno dei governi per le elettriche, purché senza discriminazioni.
Nella corsa alla produzione delle auto elettriche, anche i Governi stanno cercando di far sentire tutto il proprio sostegno alle Case automobilistiche. A tal proposito, ora pervengono delle nuove, interessanti dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato del gruppo Stellantis, Carlos Tavares, ai microfoni di Bloomberg durante il Salone dell’aerospazio di Parigi. Il conglomerato da egli diretto ha, infatti, cooperato in uno dei progetti più interessanti dell’intera rassegna: l’eVTOL Midnight, realizzato da Archer.
Stellantis lancia una frecciata al Governo italiano sulle auto elettriche?
Il top manager del colosso italo-franco-americano ha approvato la decisione degli Stati di promuovere il passaggio verso l’alimentazione elettrica, purché entro certi limiti. Difatti, crede sia necessario non invadere troppo il settore, commettendo delle discriminazioni. Non è dato sapere se il suo riferimento vada all’esecutivo italiano, reduce da un importante incontro con Elon Musk.
Negli scorsi giorni la premier Giorgia Meloni e il vicepremier hanno incontrato il numero uno di Tesla per convincerlo a edificare la seconda GigaFactory dell’azienda in Europa proprio lungo la nostra penisola, dopo quella già costruita a Berlino, dove è stato da poco messo a segno il primato di 4 mila unità prodotte.
Qualora Tesla scegliesse davvero di puntare sul Belpaese si aprirebbero tante opportunità interessanti, con la creazione di decine di migliaia di posti di lavoro. Oltre alla Casa specializzata nella produzione delle vetture a trazione 100 per cento elettrica, verrebbero richiamate altre compagnie attive nella filiera. I rapporti proficui con Indra Group (da cui riceve macchinari speciali) e il precedente sodalizio con Comau sostiene la candidatura.
I rapporti tra Stellantis e il Governo non sono dei più idilliaci, ma non da oggi. Difatti, le istituzioni politiche hanno mosso diverse critiche alla società, rea, secondo la tesi dei detrattori, di fare eccessivamente leva sulla parte francese.
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