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Stellantis, ennesimo taglio al personale: 4 mila uscite in due anni
L’opera di ridimensionamento del personale da parte di Stellantis continua, dopo l’ennesimo accordo raggiunto coi sindacati.
La crisi dell’industria automobilistica continua a incidere sulle manovre di Stellantis, la quale deve affrontare la questione degli esuberi e delle attività in calo presso i suoi stabilimenti italiani. Il conglomerato ha sottoscritto una nuova intesa con le organizzazioni sindacali metalmeccaniche per l’uscita di 1.820 lavoratori. Così facendo saranno 4 mila gli addii all’azienda diretta da Carlos Tavares nell’ultimo biennio. L’accordo raggiunto tra le parti ha suscitato le critiche di Fiom, astenutasi dal mettere nero su bianco alla proposta messa sul tavolo.
Intervistato dal Corriere della Sera, Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive della Fiom-Cgil, ha commentato: “Si continua senza avere un piano complessivo sulle missioni degli enti centrali, di staff e della maggior parte degli stabilimenti e senza un piano sull’occupazione che preveda un reale ricambio generazionale. La transizione ecologica impone un confronto serio sulle competenze e sull’occupazione. Non si può continuare a navigare a vista. È necessario che il governo intervenga nei confronti dell’azienda”.
Chi lascerà sarà seguito in un percorso di ricollocamento
Secondo i termini concordati, chi abbandonerà le fabbriche e gli uffici del gruppo sarà seguito nel percorso di ricollocamento. E lo stesso vale pure in riferimento a chi opterà per la pensione anticipata. Degli 1.820 esuberi, 752 rientrano nei pre-accordi di aprile e maggio sottoscritti tra le tute blu degli impianti di Mirafiori, Termoli (motori e cambi), Pratola Serra (motori), Verrone (Cambi) e tra gli addetti della security di Torino, Cassino, Melfi e Napoli. Invece, gli altri saranno distribuiti tra le società partecipate di servizi torinesi, Comau e Teksid.
Nel frattempo, Stellantis si impegna ad arginare pure la situazione di Melfi. Difatti, per il prossimo 20 luglio il ministero del Lavoro, presieduto da Andrea Orlando, terrà un tavolo per valutare gli eventuali provvedimenti da porre in atto.
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