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Stellantis sconvolgente, che innovazione: Cina e America umiliate

La casa Stellantis si rialza rapidamente, mettendo in difficoltà le rivali americane e pure cinesi. La sua invenzione è geniale.
Gli ultimi due anni non sono stati affatto facili per il Gruppo Stellantis, enorme realtà dell’automotive europeo che racchiude dentro di se oltre venti marchi, in gran parte provenienti da conglomerati come FCA e PSA ma anche ceduti da altri gruppi, come Opel che un tempo era General Motors.
L’addio del CEO Carlos Travares, tra le polemiche, il calo di fatturato di vari marchi come Maserati che è proprietà di FIAT o DS ed altri problemi nel confrontarsi con i nuovi marchi lowcost cinesi, oltre alle critiche per la de-localizzazione degli impianti dall’Italia verso l’Est Europa ed il Nord Africa sono solo alcuni degli spinosi problemi con cui la gestione Filosa avrà a che fare a breve.
In questo scenario molto complicato, tuttavia c’è anche spazio per delle buone notizie. Una su tutte riguarda lo scenario più importante, quello delle automobili elettriche e della sostenibilità in cui la chiave per il successo è produrre un componete su tutti che funzioni bene: la batteria del motore.
Rivoluzione arrivata, Stellantis cambia il mondo della ricarica
Si chiama Ibis, anagramma per Intelligent Battery Integrated System ed è stato realizzato collaborando con grandi realtà europee come Saft e, nello specifico, è il prodotto con cui l’azienda europea ha intenzione di rivoluzionare del tutto il mondo delle automobili elettriche. La holding olandese ha investito massicciamente in questa tecnologia.

La rivoluzionaria prerogativa di questo oggetto è quella di combinare nella batteria stessa dell’auto l’inverter, un dispositivo capace di convertire una corrente diretta in corrente alternata migliorando massicciamente l’efficenza della batteria stessa, e caricatore, il sistema con cui si carica per l’appunto la batteria. Da notare che alcune auto del Gruppo Stellantis come determinate Jeep utilizzano già sistemi di ricarica assistita come la frenata rigenerante: ma questo è proprio lo step successivo.
Secondo gli esperti che stanno svolgendo i primi test su strada di questo progetto interessantissimo, l’autonomia delle batterie potrebbe migliorare del 10% e le performance dei motori che ne fanno uso anche del 15%, rendendo Ibis l’arma segreta da usare sul mercato. Marchi come Tesla e BYD dovranno guardarsi le spalle, quando sarà ufficialmente pronto per essere installato sui veicoli in vendita.
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