Stellantis: chip Snapdragon, accordo con Qualcomm

La Stellantis ha da poco sottoscritto un accordo di collaborazione pluriennale con la Qualcomm. Sull’utilizzo dei semiconduttori SoC.

Stellantis ha firmato un grande accordo di durata pluriennale con l’azienda tecnologica americana Qualcomm. L’accordo è incentrato sull’uso dei semiconduttori SoC (system on a chip-sistema su circuito integrato) degli Snapdragon. Parliamo dentro nelle piattaforme informatiche STLA Brain e STLA SmartCockpit.

Inizierà nel 2024. L’obiettivo è senza dubbio quello di sfruttare dal 2024 le capacità della tecnologia 5G per i sistemi di telematica e introdurre Qualcomm per dare una grande esperienza a tutto tondo anche a livello tecnologico.

La prima introduzione sarà per la Maserati. Oltre, l’accordo aiuterà il piano del gruppo di fare unire tutti i domini software in un grande processo di High Performance Computing.

Il commento dell’amministratore delegato

Stellantis, commenta così l’amministratore delegato Carlos Tavares: “La partnership tecnologica con Qualcomm Technologies è un altro esempio della nostra volontà di individuare leader di settore altamente specializzati, interessati a partecipare al percorso di trasformazione dei veicoli con un approccio guidato dal software. Collaborando con i nostri team interni.”

Aggiunge riguardo ai clienti secondo quanto raccolto da Quattroruote: “Questo permetterà di soddisfare al meglio le necessità legate agli stili di vita dei clienti. Attraverso funzionalità sicure, personalizzate e sempre connesse“.

Ma non solo, elogia anche l’azienda di Qualcomm: “La grande esperienza di Qualcomm Technologies nel settore automotive e il suo ruolo di leader nel settore dei semiconduttori ci consentirà di integrare verticalmente gli elementi chiave delle nostre nuove piattaforme e di gestire più da vicino l’intera filiera elettronica, così da fornire l’accesso alle migliori tecnologie e soddisfare il potenziale dei volumi di Stellantis, oltre a consentire il raggiungimento del nostro ambizioso obiettivo Dare Forward 2030″. Conclude così l’A.D.

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