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Smontano una Tesla e fanno una scoperta assurda sui componenti

Un’analisi approfondita ha rivelato una dipendenza incredibile del colosso automobilistico americano per la produzione dei suoi veicoli elettrici.
Un’officina spagnola ha recentemente smontato un veicolo Tesla per analizzarne i componenti, rivelando dati sorprendenti sulla provenienza delle parti. L’indagine condotta dallo sfasciacarrozze MotoCoche di Granada ha mostrato che nel 2025 oltre il 95% dei componenti delle auto Tesla proviene da fornitori cinesi.
La scoperta accende i riflettori sulla crescente dipendenza dell’industria automobilistica occidentale dalla produzione asiatica, sollevando interrogativi sul futuro del settore e sulla sicurezza delle catene di approvvigionamento.
Dalla pompa lavavetri al supercollettore: tutto è cinese
L’analisi tecnica condotta dai meccanici spagnoli ha rivelato che praticamente ogni elemento del veicolo ha origini cinesi. Anche componenti apparentemente minori come la pompa lavavetri sono fabbricati in Cina. PiĂą significativa è la provenienza del supercollettore, un elemento cruciale responsabile del controllo termico della batteria e del funzionamento del climatizzatore.
Questo componente riveste un’importanza fondamentale per la sicurezza: senza un adeguato sistema di raffreddamento, la batteria rischia di surriscaldarsi e potenzialmente incendiarsi. La realtĂ emersa dallo smontaggio non rappresenta un caso isolato nel panorama automobilistico. Molte case produttrici occidentali, in particolare quelle specializzate nei veicoli elettrici, si affidano massicciamente a componenti di produzione cinese per assemblare i propri modelli.

Le ragioni economiche dietro la scelta cinese
La decisione di Tesla di concentrare la produzione e l’approvvigionamento in Cina risponde a precise logiche economiche e operative. L’azienda guidata da Elon Musk ha stabilito impianti produttivi sul territorio cinese per fabbricare direttamente molte delle risorse destinate all’assemblaggio dei veicoli. Questa strategia permette di ridurre significativamente i costi di produzione e di accelerare i tempi di consegna.
La Cina offre un ecosistema industriale completo, con fornitori specializzati e infrastrutture avanzate che consentono di ottimizzare l’intera filiera produttiva. Il settore delle batterie elettriche costituisce l’ambito di maggiore dipendenza: i fornitori cinesi dominano il mercato globale delle celle e dei sistemi di accumulo, rendendo praticamente inevitabile il ricorso alla loro expertise e capacitĂ produttiva per qualsiasi casa automobilistica che voglia competere nel segmento elettrico.
Un legame che preoccupa l’industria occidentale
La massiccia dipendenza dalle forniture cinesi crea vulnerabilitĂ strategiche per le societĂ statunitensi ed europee del settore automotive. Il legame così stretto con i produttori asiatici limita l’autonomia decisionale e produttiva delle aziende occidentali, esponendole a potenziali rischi legati a tensioni geopolitiche, interruzioni della catena di approvvigionamento o cambiamenti nelle politiche commerciali.
Questa situazione solleva preoccupazioni sul futuro dell’automobilismo mondiale, soprattutto considerando le ambizioni di rilocalizzazione produttiva e indipendenza tecnologica che molti governi occidentali stanno perseguendo. La transizione verso la mobilitĂ elettrica ha paradossalmente rafforzato il dominio cinese nel settore, creando uno scenario in cui l’innovazione occidentale dipende da componenti e tecnologie prodotte altrove.
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